(22 Ott 24) Si è da poco conclusa una proficua estate per le attività del progetto Meiogypsos. Dopo un periodo iniziale dedicato alla ricerca e allo studio bibliografico delle grotte della Vena del Gesso Romagnola e degli organismi che vi abitano, condotto con l'obiettivo principale di individuare le cavità più idonee per i campionamenti, l'attenzione si è spostata sulle prime attività sul campo.
Incentivati dalle alte temperature estive e armati di stivali, tute e attrezzature speleologiche, i tecnici del Parco e i ricercatori coinvolti nel progetto hanno svolto nel mese di luglio i sopralluoghi nelle grotte precedentemente individuate come potenziali siti di ricerca, in previsione dell'arrivo dei tecnici dell'Istituto di Ricerca sulle Acque (IRSA) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) per la prima sessione di campionamento.
Fondamentale è stato l'aiuto della comunità speleologica locale nella scelta dei siti e durante le giornate sul campo, che hanno riguardato anche la visita di grotte verticali in cui è necessaria una particolare attenzione nella progressione speleologica.
Le grotte, soprattutto quelle nei gessi, fanno parte di sistemi dinamici, spesso fortemente connessi con l'ambiente epigeo e influenzati da fattori esterni – tra questi i recenti episodi alluvionali - che possono modificarne alcuni aspetti. Proprio per questo motivo, i sopralluoghi hanno portato all'esclusione di alcune grotte trovate occluse o non più in possesso delle caratteristiche ricercate per il progetto.
Ad agosto la foresteria del Centro Visite Ca' Carnè è stata casa per una settimana di un team internazionale formato da Alejandro Martinez Garcia, Márcia Neunschwander Kurtz e Marta Garcia Cobo, ricercatore e ricercatrici dell'IRSA che, con il loro prezioso aiuto, hanno permesso al gruppo del progetto Meiogypsos di acquisire le tecniche necessarie per il campionamento della meiofauna e per una sua prima analisi.
Durante la settimana sono state indagate cinque diverse cavità, di cui due artificiali, facenti parte di sistemi carsici differenti e contenenti sia acque ferme che in movimento. I campionamenti hanno riguardato la raccolta di sedimenti per l'analisi della meiofauna e della microbiologia delle acque sotterranee, attraverso particolari strumenti e tecniche illustrate dal team dell'IRSA. La settimana di campionamento è stata cruciale non solo per le attività di raccolta dati, ma anche per discutere delle azioni future del progetto e ipotizzare sinergie con altri team di ricerca, impegnati in studi biologici e geologici sulla Vena del Gesso Romagnola. Anche per questa fase, la visita delle grotte è stata possibile grazie alla preziosa collaborazione e all'esperienza di speleologhe e ricercatrici appartenenti a gruppi speleologici locali.
L'autunno ha preso il via invece con la partecipazione all'evento "Biodiversità e innovazione delle aree protette", organizzato dal National Biodiversity Future Center (NBFC) e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) presso la sede del CNR di Roma. L'incontro, rivolto ai rappresentanti delle Aree Protette beneficiarie dei Bandi a Cascata gestiti dallo Spoke 8 di NBFC, si è tenuto il 10 e l'11 ottobre. Durante queste giornate è stato possibile presentare il progetto, condividere le attività condotte nei mesi estivi ed apprendere le azioni e le tecniche messe in campo da altri beneficiari dei finanziamenti.
Petra Cattano, naturalista, vincitrice della borsa di studio indetta dall'Ente nell'ambito del progetto Meiogypsos.
Il progetto "Meiogypsos - meiofauna delle acque carsiche della Vena del Gesso Romagnola" è finanziato nell'ambito del programma di ricerca del Centro Nazionale della Biodiversià "National Biodiversity Future Center (NBFC)", a valere sulle risorse del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR).