La Riserva Naturale lago di Posta Fibreno è stata istituita dalla Regione Lazio con propria legge, la n. 10 del 29 gennaio 1983 e viene gestita dal Comune di Posta Fibreno.
E' estesa per circa 400 ettari e comprende al suo interno tutta la piana del Fibreno e le colline prospicienti il lago con le sue caratteristiche formazioni carsiche calcaree, dove è possibile, tra l'altro, ammirare alcune splendide doline.
Un'origine, quella carsica, che consente all'acqua di mante-nere una temperatura pressoché costante, all'incirca sui 10/11° C., nel corso dell'intero anno, in quanto le acque che rivedono la luce a Posta Fibreno nelle numerose sorgenti che pullulano lungo le rive del lago alimentando lo stesso con circa 9 mc. di acqua al secondo sono quelle che, precipitate, sotto forma di pioggia, di neve o di grandine, sulle montagne del vicino Parco Nazionale d'Abruzzo e che dopo essere penetrate nel sottosuolo ed aver effettuato un lungo percorso, perlopiù in falde freatiche sotterranee.
La Riserva Naturale lago di Posta Fibreno è stata creata per essere destinata "alla conservazione, valorizzazione e razionale utilizzazione dell'ambiente naturale, allo sviluppo economico delle comunità locali interessate ed alla corretta fruizione da parte di tutta la popolazione" e rientra nel Sistema dei Parchi e delle Riserve Naturali della Regione Lazio.
I mammiferi
Tra i mammiferi che popolano il territorio della Riserva Naturale lago di Posta Fibreno figurano: il riccio (Erinaceus europeas), la talpa (Talpa romana), il toporagno comune (Sorex araneus), il toporagno d'acqua (Neomys fodiens), il mustiolo (Sancus etruscus), la nottola (Nyctalus noctula), la lepre (Lepus europeas), lo scoiattolo (Sciurus vulgaris), il quercino (Eliomys quercinus), il moscardino (Muscardinus a-vella-narius), l'arvicola terrestre (Arvicola terrestris), il ratto (Rattus rattus), il topo selvatico (Apodemus sylvaticus), il topolino delle case (Mus domesticus), la volpe (Vulpes vulpes), la donnola (Mustela nivalis), la puzzola (Mustela putorius), la faina (Martes foina), il tasso (Meles meles), il cinghiale (Sus scrofa), il daino (Dama dama). Dalla fine degli anni ottanta è presente anche la nutria (Myocastor coypus), con una popolazione in continua crescita, arrivata nel bacino del Fibreno probabilmente dalla liberazione di animali allevati in cattività per scopi commerciali.Negli ultimi mesi sono state rinvenute tracce della presenza dell'istrice (Hystrix cristata).
Ricchissima quindi la vegetazione sommersa che può giovare - caso raro nei laghi italiani di pianura - di molta luce sino in profondità. Questa vegetazione è formata da cloroficee e diatomee ma soprattutto da piante superiori (angiosperme) acquatiche. Abbondanti gli sfagni, il potamogeto, gli equiseti, i nasturzi, la menta acquatica. Le zone ripariali sono in buona parte coperte da un fitto canneto con cannuccia di palude, tifa, giunco e canapa acquatica all'interno del quale si elevano pioppi bianco e nero, salici bianco, rosso e caprea. Il canneto appare attualmente in fase di espansione, in quanto tende a colonizzare i terreni ripariali non più soggetti alle cure della coltivazione intensiva. Assai singolare il fenomeno dell"'isola galleggiante", citato da Plinio il Vecchio nella sua "Storia Naturale": un'isolotto circolare fatto di rizomi di cannuccia, piante morte e torba si sposta a seconda dei venti all'interno di un"'asola" di forma pressoché ellittica. Le pendici rocciose che delimitano il bacino sono coperte da un querceto con roverella, rovere, acero campestre, carpino orientale, nocciolo, ciliegio selvatico con sottobosco a fusaggine, sanguinella e prugnolo e da alcuni settori rimboschiti a pino nero. In alcune zone maggiormente assolate prospera la vegetazione mediterranea con fillirea, terebinto, ginestra dei carbonai, lentisco, ginepro comune, caprifoglio e rosmarino.
Gli uccelli
Le specie censite all'interno del territorio della Riserva Naturale lago di Posta Fibre-no sono oltre cento; tuffetti (Podiceps ruficollis), gallinelle d'acqua (Galinula cloro-phus) e folaghe (Fulica atra) sono le specie maggiormente rappresentative e stazionarie, mentre tra le specie migratorie figurano le marzaiole (Anas querquedula), le alzavole (Anas crecca), i moriglioni (Aythya fuligula), gli aironi cenerini (Ardea cinerea), le garzette (Egretta garzetta), le nitticore (Nycticorax nycticorax), i tarabusini (Ixobrychus minutus), i porciglioni (Rallus acquaticus).
Tra i rapaci che frequentano questo particolare ambiente è facilmente osservabile il falco di palude (Circus aeruginosus), la poiana (Buteo buteo), il gheppio (Falco tin-nunculus), il nibbio bruno (Milvus migrans), lo sparviere (Accipiter nisus), l'assiolo (Otus scops), la civetta (Athene noctua) e il barbagianni (Tyto alba), mentre i Passe-riformi sono quelli più rappresentati, con una vasta varietà di specie.
Le specie ittiche
Di notevole interesse, sotto il punto di vista naturalistico nelle acque del lago di Posta Fibreno, è la presenza della trota sarda (Salmo trutta macrostigma) (presente nell'Italia peninsulare solo nel Ninfa oltre che nel Fibreno); ma ancora più interessante è la presenza del carpione del Fibreno, (Salmo fibreni) una specie endemica del bacino lacustre, di cui se ne certa l'esistenza da almeno 350 anni e che ancora oggi non è del tutto conosciuta e studiata. Assieme a queste due specie indigene sono presenti altre specie ittiche quali lo spinarello (Gasterosteus aculeatus), il vairone (Leuciscus souffia), l'alborella (Alburnus alburnus), la trota fario (Salmo trutta fario), la tinca (Tinca tinca), la carpa (Cyprinus carpio), il barbo (Barbus barbus plebejus), l'anguilla (Anguilla anguilla), e nel torrente Carpello vive ancora la lampreda di ruscello (Lampreta planeri).
La pesca nelle acque del lago e del fiume Fibreno è riservata agli abitanti di Posta Fibreno ai quali viene riconosciuto il diritto di uso civico di pesca da tempo immemorabile.
I rettili e gli anfibi
I rettili più comuni presenti all'interno del territorio in esame sono il saettone (Elaphe longissima), la biscia d'acqua (Natrix natrix), la lucertola campestre (Podarcis sicula), il ramarro (Lacerta viridis), mentre gli anfibi sono rappresentati dalla rana verde (Rana esculenta), dal rospo comune (Bufo bufo) e dal tritone (Triturus crista-tus).
Il fondo del lago rappresenta una vera e propria foresta subacquea, con numerose specie vegetali, altrove rare, di angiosperme ed alghe macrofite. Nei pressi delle sorgenti è presente il crescione che raccolto viene utilizzato anche come alimento umano oltre che per scopi diuretici. Il bacino lacustre, lungo il suo perimetro, è circondato da un folto canneto, esteso per circa 50 ettari e che in alcuni tratti raggiunge la profondità di circa 500 metri dalla riva. E' formato dalla comune canna palustre (Phragmintes australis), ed è arricchito dalla presenza di arbusti come la canna domestica (Arundo donax), l'erba sega comune (Lycopus europeaus), il marrubio co-mune (Marrubium vulgare), la canapa acquatica (Eupatorium cannabinus), la sali-cella (Lytrum salicaria), la tifa (Typha latifolia), il coltellaccio maggiore (Spargiu-ma erectuma), la menta acquatica (Mentha aquatica), il mentastro (Mentha longifolia), il dulcamaro o morella rampicante (Solanum dulcamara), mentre sono poche le specie arboree presenti: il salice comune (Salix alba), il salice da ceste (Salix trianda), il pioppo (Populus sp.) e in alcune zone, principalmente nei pressi delle abitazioni e introdotto a scopo ornamentale, è presente anche qualche esemplare di salice piangente (Salix babylonica).
Infine è da segnalare la presenza di specie rare o di particolare interesse vegetazionale presenti all'interno del territorio dell'area protetta quali: il carice falsocipero (Carex pseudocyperus), la felce palustre (Thelypteris palustris), la coda di cavallo acquatica (Hippuris vulgaris), l'elleborine palustre (Epipactis palustris), lo sparviere ad ombrella (Hieracium umbellatum), la brasca a foglie opposte (Groenlandia densa), la brasca delle lagune (Potamogeton pectinatus), la brasca poligonifolia (Pota-mogeton polyifolius), la brasca ingrossata (Potamogeton gramineus), la lattuga ranina (Potamogeton crispus), il giunco subnodoso (Juncus subnodulosus), l'equiseto palustre (Equisetum palustre), la forbicina intera (Bidens cernua), il cardo di palude (Cirsium palustre).
Sul lato orientale del lago si estende una collina caratterizzata, oltre che dalla presenza di coltivi quali oliveti e vigneti, da un bosco la cui struttura è del tipo a ceduo composto, formato principalmente da querceti di roverella (Quercus pubescens) e di rovere (Quercus petraea), e dove sono presenti diverse essenze arboree quali il carpino orientale (Carpinus orientalis), la carpinella (Ostrya carpinifolia), il nocciolo (Corylus avellana), l'orniello (Fraxinus ornus), il corniolo (Cornus mas), il bagolaro (Celtis australis), l'acero campestre (Acer campestre), mentre il sottobosco è ricco di specie vegetali tipiche della macchia mediterranea come il ginepro coccolone (Juni-perus oxycedrus), la ginestra (Spartium junceum), la ginestra dei carbonai (Cytisus scoparius), la sanguinella (Cornus sanguinea), la vitalba minore (Clematis flammu-la), il biancospino (Crataegus monogyna), il ciliegio selvatico (Prunus avium), il terebinto (Pistacia terebintus), il caprifoglio (Lonicera capri-folium), oltre all'edera (Hedera helix) ed ai rovi (Rubus spp.). Sono inoltre presenti specie vegetali offici-nali quali il rosmarino (Rosmarinus officinalis), la maggiorana (Origanum majora-na), la rosa canina (Rosa canina), la camomilla (Matricaria camo-milla), la menta (Satureya calamintha), il finocchio selvatico (Foeniculum officinalis), l'asparago (A-sparagus acutifolius).