La Riserva naturale Regionale di Macchiatonda, istituita con legge Regionale nel 1983, si estende su 250 ettari di pianura costiera 50 km a N di Roma ai piedi delle propaggini collinari ove Monti della Tolfa e Colli Ceriti si incontrano. La distanza attuale dal mare, 60 metri, ne condiziona forma e crescita ma un accorto uso di essenze frangivento (tamarix e phragmites) ha restituito al piccolo bosco una dignitosa volta arborea.
La naturale tendenza all'impaludamento che la pianura costiera ai piedi dei colli Ceriti ha conservato nonostante i recenti tentativi di bonifica agricola, ha facilitato le opere di ripristino ambientale che, rispettando le peculiarità vegetazionali, hanno permesso l'allargamento delle superfici umide aumentando le opportunità di sosta per l'avifauna.
Il paesaggio e gli scenari evolutivi che alcune specie vegetali presenti attualmente ci permettono di ricostruire dalla fine dell'ultima glaciazione (10.000 anni fa) è quello di una pianura costiera dove la linea di costa sia stata a circa 3 km dall'attuale, dove ora insistono le secche omonime, a delimitare un bacino salmastro che da Torre Flavia arrivava a lambire a N O la formazione forestale il cui relitto è oggi rappresentato dal boschetto di olmo e alloro da cui iniziava la foresta che copriva le pianure e le colline dell'agro romano e della maremma laziale.
La fascia costiera, per una profondità media di 100 m, costituisce la parte a maggior varietà di habitat. L'ecosistema costituito dal bosco di Olmo e Alloro, dal quale deriva il toponimo Macchiatonda che da nome all'area protetta, è praticamente costituito dalle due specie circondate da Pruno selvatico. Esemplari quali Alaterno e Roverella, sono presenti e vitali anche se le chiome degli esemplari esposti sono continuamente necrosate dai venti salsi.
La varietà floristica attrae i rappresentanti di quasi tutte le famiglie di uccelli, che sono presenti nell'arco dell'anno con più di 200 specie. Sulle spiagge è sempre presente il raro gabbiano corso (Larus adonii), il beccapesci, le varie sterne e d'inverno il cormorano. Tra i limicoli la pivieressa, la beccaccia di mare e i piovanelli tridattili; numerosi i passeriformi; la cappellaccia calandra, allodola, strillozzo, calandrella sono presenti e nidificanti. Tra i rapaci sono frequenti il falco di palude, il gheppio, il pellegrino e varie albanelle, oche selvatiche, fischioni, canapiglie, mestoloni e alzavole oltre ai nidificanti folaga, germano reale, tuffetto e gallinella d'acqua.