La Galea subì naufragio e giace sui fondali antistanti la baia a circa 30 m di profondità. Nel 1566 una flotta turca si impiantò nella baia dell'Isola di Caprara con l'obbiettivo di impossessarsi delle isole, nella speranza di interrompere cosi, in un colpo solo, sia gli interessi veneziani che la potenza del Papa che aveva una delle Abbazie più ricche e legate alla potente Cassino. Le possenti difese e l'afflusso di rinforzi inviati dai veneziani che si unirono alle truppe mercenarie pagate dai ricchi abitanti, crearono non pochi problemi, acuiti da una forte tempesta con venti da nord che provocarono innumerevoli danni ad una flotta ancorata nella baia e il naufragio della galea. Si riuscì a recuperare quattro cannoni che fanno bella mostra del piccolo museo posto all'interno delle sale del secondo chiostro dell'Abbazia tremitese.