(Olbia, 24 Giu 11) L'Unione Sarda di giovedì 23 giugno 2011.
di Roberto Ripa
L 'effetto riserva è sorprendente. Più per i proficui risvolti economici che per gli aspetti ambientali e biologici per i quali, semmai, farebbe notizia il contrario. L'Amp Tavolara-Capo Coda Cavallo in meno di quindici anni ha diretto quello che molti, all'esordio, liquidavano come vera utopia. Il mare e i suoi fondali sono diventati fonte di ricchezza. «Abbiamo registrato soprattutto negli ultimi cinque anni un costante trend di crescita sulla quantità e qualità dei pesci e degli organismi marini in genere presenti nell'Amp», spiega soddisfatto Augusto Navone, direttore di "Tavolara-Capo Coda Cavallo". «Il giusto equilibrio tra conservazione e fruizione ha permesso una rigenerazione evidente della fauna ittica». Un fatto di forte attrazione per il turismo subacqueo, «confermato dagli stessi ricercatori presenti al congresso, impressionati dalla grande biodiversità».
Dal 2008 viene misurato l'impatto positivo. L'indagine è dell'Università di Sassari, polo gemmato del Turismo di Olbia, con l'Università americana del Colorado. Si tratta di determinare il valore economico correlato ai valori ambientali. «Questo metodo ha prodotto, effettuando interviste sul campo, una raccolta dati di natura economica e sociale». Le 10 mila immersioni fatte nel 2008 nell'Amp di Tavolara hanno prodotto un introito di 13 milioni 760 mila euro. «Abbiamo perfezionato il metodo e sui dati del 2009, abbiamo riscontrato un incremento di immersioni (16 mila) con una ricaduta d'affari per il territorio di 23 milioni e 428 mila euro». Per Navone il cerchio è chiuso: «La conservazione ha creato un interesse per un segmento importante di turismo e il peso tradotto in economia diretta è fonte di grande soddisfazione». Economia reale non solo biodiversità. Anno 2010, si parla di 20 mila immersioni: business blu.
Fonte: http://www.unionesarda.it/