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Area Marina Protetta Tavolara
Punta Coda Cavallo

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Domani prima serata del Festival di Tavolara

(Olbia, 15 Lug 13) Domani 16 luglio debutto del festival cinematografico di Tavolara Una Notte in Italia nella suggestiva cornice della Peschiera di San Teodoro. La serata, che prevede la proiezione di due film, il cortometraggio smile di Matteo Pianezzi e Slow Food Story di Stefano Sardo, sarà preceduta da un'interessante iniziativa a cura degli operatori locali e del consorzio della peschiera, che prevede una distribuzione di cibo di strada, secondo i dettami dello slow fish. In tutto il mondo, l'autentica cucina di strada è sinonimo di territorio, tradizione e produzioni artigianali. Nella storia ha sempre giocato un ruolo importante nel tessuto urbano: come cibo popolare e importante fonte di impiego, specialmente per le donne. La serata, in tema con la proiezione del film che racconta la storia e le intuizioni di Carlo Pedrini si propone anche di suscitare un dibattito e una riflessione sulle dinamiche che il cibo ha assunto nel nostro tempo e sulla portata di questo fenomeno a livello sociale e collettivo. L'iniziativa si inserisce anche in uno specifico percorso di educazione ambientale dell'area marina protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo che ha già sperimentato una iniziativa del genere durante lo slow fish di Genova nella primavera scorsa. Nello specifico sarà possibile degustare ostriche cozze arselle pesce fritto bottarga e i deliziosi vini delle cantine locali. L serata inizierà alle 19:30 con la somministrazione del cibo, alle 21: 30 con la presentazione dei film. Attesi sul palco, introdotti da Neri Marcorè e Piera Detassis il regista Matteo Pianezzi, la produttrice Francesca Cima il direttore dell'Area Marina Protetta Augusto Navone e una rappresentanza degli operatori locali.

I film

Smile

"Smile" non è un corto, è un atto d'amore condensato in meno di 8'.
"A cosa siamo disposti a rinunciare per amore? E' l'amore la chiave della mia storia", afferma il giovane regista Matteo Pianezzi qui al suo debutto dietro la macchina da presa. "L'amore avvolge lo spettatore come una coperta coccolandolo, facendolo sentire a suo agio, libero di emozionarsi."
Prodotto da Manfredi Saavedra per l'emergente casa di produzione DIERO e interpretato magistralmente da Fabio Raimondi, Sara Sartini e Martino Apollonio, "Smile" si è imposto come Miglior Corto al Mompeo in Corto 2012, ricevendo il premio direttamente dalle mani di Mario Spedaletti di Medusa, oltre al premio come Miglior Attore assegnato a Martino Apollonio per la sua straordinaria e silenziosa interpretazione."

Slow food Story

Un lider maximo, Carlo Petrini detto Carlìn, e il suo progetto visionario che, assumendo varie forme nel corso del tempo, arriva a rivoluzionare davvero il modo di pensare il rapporto con il cibo e con le materie prime. 
Sardo racconta la genesi del movimento internazionale Slow Food mescolando storia e mito. Si principia, non senza ironia, dai genitori di Carlìn, Maria e Giuseppe, e dalla tata Gola: il destino leggendario sembra dunque scritto fin dalla culla, ma il documentario –ed è questo l'aspetto che lo rende più interessante- non pare interessato ad approdare in fretta allo stato attuale e glorioso delle cose (con 150 paesi del mondo coinvolti nel progetto), bensì a ripercorrere soprattutto lo scenario privato e amicale che, tra goliardia e utopia, impegno e savoir faire, ha portato un piccolo gruppo di amici di provincia a capo di un impero. 
Con limpida onestà, il regista mette in chiaro che si tratta anche di una storia famiglia, poiché il padre, intervistato, è da sempre un sodale di Petrini, e lo fa con gli strumenti del cinema: proponendo la visione di una serie di home-movies, cosiddetti filmini "di famiglia", appunto, che ribadiscono il più possibile le origini pure e divertite del progetto e la natura vulcanica e "spettacolare" di Carlìn e soci (Azio Citi in primis). Ecco allora scorrere le immagini scolorite ma vivaci dell'esperimento politico e giovanile di Radio Bra Onde Rosse, di quello sociale (ma già ispirato ad un recupero della tradizione che poi diverrà programmatico) di Canté i'euv, ed ecco, silenziosa, tessersi la narrazione che lega dentro una continuità ideale, ma senza dubbio anche reale, questi primi episodi spontanei a quelli via via più maturi e imprenditoriali dell'Arcigola (1986) e del Salone del Gusto di Torino, fino all'istituzione della prima Università di Scienze Gastronomiche al mondo e all'inserimento di Carlìn tra gli eroi in grado di salvare il mondo secondo la rivista "Time". 
Se la prima parte è indubbiamente la più appassionante, alla seconda, che racconta l'oggi, va il merito di saper restare legata alla narrazione e agli intenti iniziali e di non scivolare mai nell'illustrazione o, peggio, nella promozione. Non si trovano marche, nomi, esibizionismi in surplus: Sardo è conscio che l'oggetto del film, in questo senso, si basta, e preferisce dar spazio ai volti, ai colori, alle parole, tanto a quelle domestiche dell'amica d'infanzia che a quelle ufficiali del principe Carlo d'Inghilterra, in un'altalena tra micro e macro che si conferma essere sia la cifra del film sia il segreto del successo che racconta.

Domani prima serata del Festival di Tavolara
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