(Olbia, 26 Ago 13) Articolo del 24 agosto 2013, quotidiano La Nuova Sardegna.
di Alessandro Pirina
OLBIA. Un tempo le spiagge erano zone franche in cui tutto era concesso, in cui si potevano mettere su casotti senza chiedere autorizzazioni o arrivare con la barca a riva senza curarsi dei bagnanti. Per fortuna le cose sono cambiate, esistono norme ferree che regolano la società balneare, ma non sempre, queste norme, vengono rispettate. Ogni estate le spiagge sono popolate da frotte di incivili, maleducati, supercafoni che delle regole non sanno che farsene. In queste ultime settimane negli arenili galluresi si sono registrati diversi esempi di inciviltà balneare. Dal suv parcheggiato sulla spiaggia di Pittulongu alla focosa coppia di polacchi che con le sue gesta ha attirato l'attenzione dei bagnanti e della polizia locale. L'ultimo caso clamoroso si è verificato due giorni fa a Porto Taverna, dove due giovani tedeschi hanno tentato di recuperare la loro barca naufragata con un mini escavatore. Un'operazione che, di norma, si sarebbe dovuta fare via mare i due sprovveduti velisti hanno provato a effettuarla via terra. Con le inevitabili proteste dei bagnanti e una pesante multa a più zeri comminata dal corpo forestale.
Insomma, ogni giorno le spiagge sarde, e in particolare quelle a più alta densità di presenze, sono teatro di trasgressioni, più o meno clamorose, che rendono sempre più difficile il lavoro della Capitaneria di porto, che con enorme fatica riesce a tenere sotto controllo l'intera fascia costiera. Di qui la proposta di Augusto Navone, direttore dell'Area marina protetta di Tavolara, di estendere anche al suo ente la possibilità di comminare sanzioni amministrative ai sempre più numerosi cafoni del mare. «Ad agosto è impossibile tenere tutto sotto controllo – afferma Navone –. La Capitaneria fa quello che può, ma la pressione antropica impedisce un controllo a 360 gradi. Noi diamo supporto, sollecitiamo gli interventi della capitaneria, ma non è sufficiente. Io sono convinto che sarebbe meglio potenziare la sorveglianza, estendendo anche alla Area marina la possibilità di comminare sanzioni amministrative. Ora ci stiamo giocando la partita col ministero per dare ai nostri operatori un minimo di potere sanzionatorio, come gli ausiliari del traffico. Più vigilantes più controlli».
La richiesta arriva anche alla luce di una stagione che, partita sotto i peggiori auspici, ha cambiato rotta a cavallo di Ferragosto. «Ancora è prematuro fare un bilancio, ma i dati di questi ultimi giorni hanno sovvertito i pronostici. I primi mesi sono stati caratterizzati da un calo di presenze pesante, la stagione sembrava spacciata. Invece, ad agosto lo scenario si è capovolto. Ogni due giorni un aereo sorvola la Amp per verificare le presenze di barche e natanti al suo interno. Ebbene, dai primi d'agosto abbiamo registrato numeri che non si vedevano dal 2005. Un'inversione di rotta che fa ben sperare per il futuro, ma soprattutto rende ancora più urgente la necessità di ampliare la rete dei controlli».