(Olbia, 07 Ott 13) Si sono concluse la scorsa settimana le attività di campo relative alla sperimentazione, condotta da un gruppo di ricerca composto dal personale dell'AMP e da esperti delle Università di Pavia e Sassari, per approfondire le conoscenze sulle interazioni dirette tra la macroalga invasiva Caulerpa racemosa (Forsskàl) J. Agardh e le principali specie ittiche che se ne nutrono presenti nella zona. Recenti studi hanno infatti evidenziato come, dove la macroalga ha invaso il substrato, il sarago (Diplodus sargus; Linneo, 1758) e la salpa (Sarpa salpa; Linneo, 1758), sembrano aver cambiato le loro abitudini di foraggiamento, introducendo C. racemosa nella loro dieta. Obiettivi della sperimentazione erano, in particolare, valutare l'importanza di tali interazioni nel determinare le performance di C. racemosa nelle praterie della fanerogama endemica in Mediterraneo Posidonia oceanica (L.) Delile e verificare se nelle praterie di P. oceanica non soggette a disturbo antropico, le elevate densità e lunghezze dei fasci possano fornire alla macroalga protezione da S. salpa e D. sargus, contribuendo, quindi, ad incrementarne le performance. Per mezzo di un esperimento manipolativo è stato simulato l'insediamento di C. racemosa in praterie di P. oceanica soggette a diverse tipologie ed intensità di disturbo in cui, con l'utilizzo di gabbiette anti-erbivoro appositamente create, è stato impedito a S. salpa e D. sargus di nutrirsi della macroalga.
Il gruppo di ricerca che ha condotto l'esperimento si concentrerà ora sulla rielaborazione, sull'analisi e sull'interpretazione dei numerosi dati raccolti in questi mesi sul campo.
Alle attività di campo ha partecipato anche una tesista dell'Università di Pavia, che ha svolto il suo tirocinio presso l'AMP Tavolara Punta Coda Cavallo nei mesi estivi del 2012; i dati raccolti nel corso dell'esperimento costituiranno l'oggetto del suo elaborato di laurea e di una presentazione al prossimo congresso della Società italiana di Biologia Marina che si terrà nella primavera del 2014. Tali dati saranno, dunque pubblicati in forma di breve manoscritto negli Atti del Congresso sulla rivista Biologia Marina Mediterranea e, insieme a quelli raccolti lo scorso anno nel corso della prima parte dello studio, costituiranno l'oggetto di una pubblicazione su una rivista internazionale con impact factor.