(Olbia, 19 Ott 15) Sabato 17 ottobre si è svolta la consueta pulizia dei fondali marini dell'AMP di Tavolara, organizzatadi concerto con i comuni di Olbia e Loiri Porto San Paolo e con la preziosa collaborazione degli operatori ecologici delle aziende De Vizia e Multiservice, di 25 volontari subacquei dei centri di immersione autorizzati e della associazione ambientalista WWF Gallura. Oltre alla pulizia dei fondali e del litorale di Porto San Paolo realizzata dai volontari, gli operatori ecologici specializzati di De Vizia e Multiservice hanno effettuato la raccolta dei rifiuti abbandonati lungo la statale 125, lavoro che ha impegnato gli operatori anche nelle ore pomeridiane di sabato.
Le foto (visibili cliccando qui) offrono una panoramica dei rifiuti ritrovati nei fondali: centinaia di lattine, plastiche varie e vetro, per un totale di 10 sacchi da 80 litri. Pneumatici, batterie e un asse di trasmissione per automobili, cime e lenze aggrovigliate (pericolosissime per tartarughe marine e cetacei), blocchetti di cemento (forse utilizzati come corpo morto per ancorare le barche), una pentola da cucina con mestolo, resti vari in vetroresina, un'ancora e diversi metri di catenarie: questo è il campionario dei rifiuti recuperati.
Le riflessioni e le domande a fine giornata sono sempre le medesime: come è possibile abbandonare una batteria e un'asse di automobile in mare? Una pentola? Sinceramente non troviamo risposta a queste domande, non capiamo come si possa, ancora oggi, avere questi comportamenti senza cura del proprio territorio e abbandonarsi all'inerzia.
La manifestazione di sabato scorso vuole essere soprattutto una sfida per le coscienze che devono ritrovarsi e sensibilizzarsi verso un modello di società partecipata, attiva e responsabile nei confronti del rifiuto che, nel 2015, non può essere più abbandonato, ma accolto e accompagnato verso le strutture idonee per lo stoccaggio smaltimento e/o riutilizzo.