(Olbia, 05 Mag 16) Avviate a Punta Don Diego le attività di campo nell'ambito di un nuovo progetto di ricerca atto a valutare gli effetti della mucillagine prodotta dalla microalga Chrysophaeum taylorii sulle macroalghe autoctone. In particolare, il progetto, realizzato in collaborazione con le Università di Pavia, Sassari e Milano Bicocca, indagherà, per mezzo di un esperimento manipolativo di campo, gli effetti che un'invasione mucillaginosa di C. taylorii può avere sulle alghe coralline incrostanti (Corallinophycidae), particolarmente abbondanti in area marina, in condizioni normali e di stress.
Alla ricerca partecipa anche una tesista dell'Università di Pavia, il Dott. Matteo grechi, studente della Laurea Magistrale in Biologia Sperimentale ed Applicata (curriculum Biologia Ambientale e Biodiversità), che lavorerà al progetto nell'ambito della sua tesi specialistica.
Sul campo saranno preparate 36 unità sperimentali (20x20 cm) in cui si sarà manipolata la presenza di macroalghe erette (rimosse (R) vs controllo (C)), la quantità di sedimento (aggiunto (S+) vs rimosso (S-) vs controllo (S)) e la presenza di mucillagine (rimossa (M-) vs controllo (M+)). In particolare, saranno preparate 3 unità sperimentali per ogni combinazione di trattamenti (n=3), per ciascuna dei quali sarà, inoltre, considerato anche un set di unità di controllo non manipolate, secondo il disegno sperimentale sotto riportato.
Sia la rimozione delle macroalghe sia la manipolazione del sedimento saranno effettuate all'inizio dell'esperimento (T0: 8 maggio) e ripetute ogni tre settimane circa, fino al momento di inizio della fioritura mucillaginosa di C. taylorii. La rimozione della mucillagine, invece, sarà anch'essa effettuata manualmente ma sarà condotta con cadenza settimanale per tutta la durata del bloom.
Le unità saranno fotografate ogni quindici giorni dal momento di inizio dell'esperimento per tutto il periodo di massimo sviluppo delle macroalghe oggetto di indagine (primavera/estate), fino alla fine di settembre (T11). L'analisi delle immagini permetterà di stimare la percentuale di ricoprimento del substrato ad opera delle Corallinophycidae e di valutarne lo stato di salute e l'estensione delle eventuali zone di necrosi, facilmente individuabili osservandone la colorazione.
Nel corso dello studio saranno raccolti anche dati preliminari su alcuni dei fattori ambientali che giocano un ruolo chiave nelle performance di queste macroalghe; saranno valutati in particolare la temperatura dell'acqua, il pH, nonché la composizione e la quantità di sedimento presente sul substrato.
Al fine di evitare danneggiamenti delle unità sperimentali provocati dall'ancoraggio delle numerose imbarcazioni presenti nella zona nei mesi estivi, sarà necessario che, per tutta la durata dell'esperimento, resti in vigore un divieto di ancoraggio per le imbarcazioni nel raggio di 50 m dall'area di posizionamento delle unità. Tale divieto, emanato dalla Capitaneria di Porto di Olbia, sarà segnalato per mezzo di un cartello informativo posto all'estremità di una apposita boa, ancorata al substrato con un peso. Inoltre alcuni cartelli informativi saranno sistemati anche in prossimità del fondale, al quale saranno fissati per mezzo di picchetti.