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In difesa della berta minore mediterranea

(14 Mag 09)

Le berte minori, per chi va in mare lungo le coste galluresi, sono quasi un elemento di paesaggio: a piccoli gruppi o in grandi stormi, rasentando l'acqua con volo battuto, si dirigono tutte in una direzione. La loro meta sono le isole dell'AMP, Tavolara in primis, che lasciano all'alba per andare a pescare e per poi fare ritorno a sera. Ma quante ne vediamo oggi (pur sempre diverse migliaia) sono poche in confronto a qualche decennio indietro. Vasti settori dell'isola non ospitano più nidi, e anche nelle zone migliori la loro densità è ormai piuttosto bassa.

I nidi delle berte sono in realtà delle tane sotterranee, dove ogni coppia depone un singolo uovo bianco candido di dimensioni sorprendentemente grandi rispetto alla taglia della specie: nella produzione e nella cova di quell'uovo (che dura ben due mesi!) le femmine investono enormi risorse energetiche. Ma decine di millenni di storia evolutiva a garanzia del successo riproduttivo, con adattamenti formidabili quali la nidificazione sotterranea, l'arrivo a terra solo col buio totale e la localizzazione del giusto cunicolo mediante meccanismi olfattivi, niente hanno potuto contro un'insidia involontariamente portata dall'uomo: il ratto nero, un predatore di per sé estraneo agli ecosistemi insulari, che di notte e sotto terra non ha problemi a raggiungere e divorare uova e pulcini. A Tavolara sono ben poche le coppie di berta che oggi riescono a portare la propria prole all'involo; a Molara, fino all'anno scorso, nessuna.

La stagione riproduttiva 2009 sarà invece, per le berte di Molara, una festa. I pulcini stanno nascendo a centinaia in questi giorni. Gli impegnativi interventi di eradicazione condotti dall'AMP nell'autunno scorso consentiranno tra due mesi il loro involo in massa, per la prima volta da decenni. L'effettiva eliminazione di tutti i ratti dell'isola non è ancora certa, ma solo molto probabile. Da mesi operazioni di regolare monitoraggio non fanno registrare alcun segno di presenza. Quello che è certo, in ogni caso, è che almeno quest'anno niente guasterà la festa, e tutte le aspettative e le attenzioni dei tecnici sono dirette a far sì che ciò accada anche in futuro.

Molara è stata la prima isola mediterranea di dimensioni considerevoli ad essere trattata secondo metodologie complesse, messe a punto negli ultimo vent'anni su isole oceaniche. Un intervento complesso e costoso, la cui necessità è difficilmente negabile: nell'Arcipelago di Tavolara nidificano probabilmente la metà delle coppie esistenti al mondo. L'intervento, quindi, è stato pensato come contributo alla soluzione di un problema globale, a tutela di un prezioso endemismo mediterraneo a cui – grazie ad azioni locali nei siti chiave – sarà presto possibile togliere il marchio d'infamia di 'specie minacciata'.

In difesa della berta minore mediterranea
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