Antico possedimento dei monaci di S.Pancrazio, la riserva prende il nome dalla freschezza delle acque del fosso della Magliana, dove si fermò il re dei Goti Totila nell'anno 547 quando conquistò Roma. L'area da un punto di vista ambientale fa parte dell'ecosistema Ponte Galeria - Arrone nel settore nord ovest della città. La valle di Acquafredda è fiancheggiata da ulteriori, numerose piccole valli che si aprono su sedimenti di sabbia e argilla ma anche di tufo. Il suolo è fertile, ed ampia è la varietà naturale potenziale: sughere, olmi, equiseti, rosa canina, ginestra, cardi e orchidee. Alcune di queste specie peraltro permangono solo in corrispondenza del reticolo idrografico. L'ambiente ripariale, distribuito lungo il fosso, svolge un importante ruolo ecologico: nelle formazioni a salici e canneti si possono trovare uccelli tipici degli ambienti umidi, come la folaga, la gallinella d'acqua, l'usignolo di fiume e il pendolino. L'area comprende pregevoli tenute agricole e da segnalare è la presenza di una torre medievale.