Parco Urbain Bangr-Weoogo



L'Area Protetta

Mappa di Avvicinamento
  • Ente Gestore: Parc Urbain Bangr-Weoogo Commune de Ouagadougou
  • Sede: 06.BP.9535 Ouagadougou 06
  • Tel: 226 50369501
  • Fax: 226 50369504
  • E-mail: pubangrweoogo@cenatrin.bf
  • Superficie: 260 ha
  • Provincia: Kadiogo
  • Istituzione: Parco comunale del 2001


Il Parco Urbain Bangr-Weoogo



baobab
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Ingresso
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Il clima, con la diminuzione delle piogge, che ha causato un’avanzata verso sud del deserto, ha reso ancor più precarie le condizioni di vita delle popolazioni che abitano i paesi del Sahel: circa 50 milioni di abitanti su di una superficie di 5,4 km quadrati che si estendono dal Tchad a Capo Verde. La parola Sahel, di origine araba, significa “riva”; parola che evoca significati profondi: l’altra riva rispetto a quella del Mare Mediterraneo, dove la vita è di nuovo possibile grazie al clima più umido, dopo aver attraversato chilometri di deserto sahariano.
Per questo, a partire dal 1997 la Regione Piemonte ha deciso di adottare un “programma per la sicurezza alimentare” che si è sviluppato in alcuni paesi del Sahel: Burkina Faso, Niger; Benin, Mali, Senegal e che quest’anno si è esteso a Mauritania e a Capo Verde.
Il Governo burkinabè ha recentemente dato avvio ad una politica di avvicinamento delle popolazioni dei territori limitrofi alle aree protette rendendole partecipi dei programmi di caccia selettiva controllata, dalla quale ricavano sia risorse alimentari che economiche ; inoltre una parte del personale stabile e temporaneo dei parchi viene reclutato nei villaggi, soprattutto per lavori di interesse collettivo e per il controllo degli incendi .
Infine le aree protette hanno alle loro dipendenze gli “animatori di villaggio” che sono incaricati di sensibilizzare la popolazione agli obiettivi delle aree protette e di raccogliere le loro esigenze, nel tentativo di renderli compatibili.

Conosciuto anche come Fôret Classée du Barrage de Ouagadougou, è in Burkina una delle prime foreste tutelate, un tempo dominio dell’Imperatore dei Mossé Moro-Naba, protetta dal 1936 e divenuta poi “parco urbano”. Caratterizzato da una grande diversità di formazioni vegetali, legata soprattutto alla presenza permanente dell’acqua e a diverse tipologie pedolitologiche, offre al visitatore un giardino botanico in fase di ampliamento, un parco zoologico in cui è prevista l’introduzione di specie animali tipiche del Paese e un’area di savana, ora arborata ora paludosa, destinata a passeggiate e svago in ambiente naturale.
Il Parco urbano di Ouagadougou è un’antica foresta sacra, di 260 ha, già classificata dai francesi nel 1936 e rappresenta un polmone verde per la città, luogo di svago e, come dice il nome Bangr-Weoogo: “foresta dove si acquista la conoscenza“ luogo privilegiato per l’educazione ambientale.
In questo senso il contributo dato con la formazione dell’erbario si colloca in modo funzionale tra le attività principali del Parco urbano.
Un’altra delle priorità è rappresentata dalla sistemazione dei capanni per l’osservazione delle specie presenti (antilope equina) e il miglioramento dei recinti all’ingresso del Parco dove si possono vedere la tartaruga saheliana, piccole scimmie e iene: a questo ha provveduto la cooperazione del Parco Orsiera-Rocciavré, che nel prossimo anno collaborerà alla reintroduzione di altre antilopi equine con la creazione di punti acqua.


Il Progetto di collaborazione



Scultura
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Il progetto in corso di realizzazione mira a rafforzare le politiche di protezione delle foreste nel Sahel, intese come bene comune dell’umanità e come risorsa di vita per le popolazioni locali.
In particolare, iniziando dal Burkina Faso, l’obiettivo è quello di migliorare la situazione di chi vive in ambito rurale, a stretto contatto con le foreste saheliane e in prossimità di aree protette, e di farlo insieme, in modo partecipato e compatibile alla preservazione delle stesse foreste. Il raggiungimento della sicurezza alimentare e la lotta contro la povertà delle popolazioni locali sono dunque i due obiettivi primari, al pari della protezione e la conservazione delle risorse naturali saheliane.
I promotori del progetto stanno realizzando una solida rete di soggetti pubblici e privati che, nell’ottica della cooperazione decentrata, collaborano per realizzare attività quali azioni di reciproco appoggio istituzionale, micro-realizzazioni, studi, seminari di formazione, ecc.
I beneficiari dell’iniziativa saranno in primo luogo gli abitanti delle aree coinvolte e gli operatori (tecnici, politici) dei soggetti attivi. Le sinergie e i rapporti duraturi nati fra i vari enti, il miglioramento delle rispettive politiche ambientali, le opportunità di crescita economica e culturale scaturite dal progetto, andranno indirettamente a beneficio di tutti gli abitanti del Paesi coinvolti
Nel mese di aprile 2002 c’è stata la visita a Torino del direttore del Parc Urbain Bãngr-weoogo, M. Moustapha Sarr, primo incontro di conoscenza e programmazione tra i due parchi.
A ottobre M. Sarr ritornava a Torino accompagnato da M. Daniel Compaoré, capo del servizio tecnico del Parc Urbain Bãngr-weoogo, in occasione della II Conferenza Nazionale sulle Aree Protette, dove è stato attivato uno stand appositamente allestito per presentare i progetti in corso con fotografie, batik originali, pannelli espositivi e documentazione audiovisiva. Nel mese di novembre Roberto Pascal e Dino Genovese, guardiaparco del Parco Naturale della Collina di Superga si recavano a Ouaga per la realizzazione dell’erbario informatizzato conoscendo in prima persona il Parc Urbain Bãngr-weoogo.

L'erbario informatizzato e fisico

Erbario informatizzato e fisico
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Il Parco della Collina torinese collabora con il Parco urbano Bangr-Weoogo per la formazione di un erbario digitale, iniziato nel 2002 da Dino Genovese e Roberto Pascal, guardaparco in missione a Ouagadougou, dove hanno cominciato a raccogliere le prime 500 specie botaniche e a censirne 70 insegnando al personale locale i metodi di scansione di fiori e foglie e di formazione dell’erbario, fornendo l’attrezzatura necessaria e i criteri di catalogazione delle specie: questo sistema di formazione dell’erbario si è rivelato interessante perché il clima caldo umido del paese non favorisce la conservazione tramite essiccamento.
La tecnica per le riprese fotografiche, necessarie per la riproduzione e la skannerizzazione delle immagini è stata insegnata da Dante Alpe, guardaparco e fotografo del Parco Orsiera-Rocciavrè.

Ulteriori informazioni


Collaborazione strutturale

Oltre alla donazione della strumentazione informatica necessaria per l’erbario informatizzato, sono stati donati attrezzi per la manutenzione e gestione minuta del parco e calzature per tutto il personale operante sul territorio. Inoltre si è contribuito alla creazione di un “magazzino (virtuale o fisico) di tecnologie” grazie ai quali i Parchi italiani mettono a disposizione attrezzature utili dal punto di vista tecnico e scientifico (nuove, usate, ecc..) per i partners burkinabé, insieme alla disponibilità di inviare personale in grado di insegnarne le modalità di utilizzo.

Prospettive di sviluppo

Dopo l’esperienza del primo anno l’Ente Parco della Collina Torinese ha intenzione di continuare la collaborazione con il Parc Urbain Bãngr-weoogo e ha da poco presentato il progetto ipotizzato per l’immediato futuro ed in particolare:
  • prosecuzione della catalogazione di specie vegetali con la tecnologia dell’ “erbario informatizzato”;
  • produzione e diffusione del CD multimediale contenente le immagini delle specie vegetali scansite;
  • formazione in Piemonte di 3 tecnici sulla gestione dell’erbario informatizzato;
  • collaborazione con l’Università di Torino e l’Università di Ouagadougou per un’indagine farmacologica sulle piante catalogate;
  • stage di formazione a Torino per 2 tecnici del Settore Aree Verdi della Città di Ouagadougou nel settore giardinaggio;
  • valutazione dell’opportunità di realizzare uno studio di fattibilità per la bonifica del corso d’acqua che attraversa il Parc Urbani Bãngr-weoogo.