Parco Urbain Bangr-Weoogo |
L'Area Protetta |
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Il clima, con la diminuzione delle piogge, che ha causato unavanzata verso sud del deserto, ha reso ancor più precarie le condizioni di vita delle popolazioni che abitano i paesi del Sahel: circa 50 milioni di abitanti su di una superficie di 5,4 km quadrati che si estendono dal Tchad a Capo Verde. La parola Sahel, di origine araba, significa riva; parola che evoca significati profondi: laltra riva rispetto a quella del Mare Mediterraneo, dove la vita è di nuovo possibile grazie al clima più umido, dopo aver attraversato chilometri di deserto sahariano. Per questo, a partire dal 1997 la Regione Piemonte ha deciso di adottare un programma per la sicurezza alimentare che si è sviluppato in alcuni paesi del Sahel: Burkina Faso, Niger; Benin, Mali, Senegal e che questanno si è esteso a Mauritania e a Capo Verde. Il Governo burkinabè ha recentemente dato avvio ad una politica di avvicinamento delle popolazioni dei territori limitrofi alle aree protette rendendole partecipi dei programmi di caccia selettiva controllata, dalla quale ricavano sia risorse alimentari che economiche ; inoltre una parte del personale stabile e temporaneo dei parchi viene reclutato nei villaggi, soprattutto per lavori di interesse collettivo e per il controllo degli incendi . Infine le aree protette hanno alle loro dipendenze gli animatori di villaggio che sono incaricati di sensibilizzare la popolazione agli obiettivi delle aree protette e di raccogliere le loro esigenze, nel tentativo di renderli compatibili. Conosciuto anche come Fôret Classée du Barrage de Ouagadougou, è in Burkina una delle prime foreste tutelate, un tempo dominio dellImperatore dei Mossé Moro-Naba, protetta dal 1936 e divenuta poi parco urbano. Caratterizzato da una grande diversità di formazioni vegetali, legata soprattutto alla presenza permanente dellacqua e a diverse tipologie pedolitologiche, offre al visitatore un giardino botanico in fase di ampliamento, un parco zoologico in cui è prevista lintroduzione di specie animali tipiche del Paese e unarea di savana, ora arborata ora paludosa, destinata a passeggiate e svago in ambiente naturale. |
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Il Progetto di collaborazione |
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Il progetto in corso di realizzazione mira a rafforzare le politiche di protezione delle foreste nel Sahel, intese come bene comune dellumanità e come risorsa di vita per le popolazioni locali. In particolare, iniziando dal Burkina Faso, lobiettivo è quello di migliorare la situazione di chi vive in ambito rurale, a stretto contatto con le foreste saheliane e in prossimità di aree protette, e di farlo insieme, in modo partecipato e compatibile alla preservazione delle stesse foreste. Il raggiungimento della sicurezza alimentare e la lotta contro la povertà delle popolazioni locali sono dunque i due obiettivi primari, al pari della protezione e la conservazione delle risorse naturali saheliane. I promotori del progetto stanno realizzando una solida rete di soggetti pubblici e privati che, nellottica della cooperazione decentrata, collaborano per realizzare attività quali azioni di reciproco appoggio istituzionale, micro-realizzazioni, studi, seminari di formazione, ecc. I beneficiari delliniziativa saranno in primo luogo gli abitanti delle aree coinvolte e gli operatori (tecnici, politici) dei soggetti attivi. Le sinergie e i rapporti duraturi nati fra i vari enti, il miglioramento delle rispettive politiche ambientali, le opportunità di crescita economica e culturale scaturite dal progetto, andranno indirettamente a beneficio di tutti gli abitanti del Paesi coinvolti Nel mese di aprile 2002 cè stata la visita a Torino del direttore del Parc Urbain Bãngr-weoogo, M. Moustapha Sarr, primo incontro di conoscenza e programmazione tra i due parchi. A ottobre M. Sarr ritornava a Torino accompagnato da M. Daniel Compaoré, capo del servizio tecnico del Parc Urbain Bãngr-weoogo, in occasione della II Conferenza Nazionale sulle Aree Protette, dove è stato attivato uno stand appositamente allestito per presentare i progetti in corso con fotografie, batik originali, pannelli espositivi e documentazione audiovisiva. Nel mese di novembre Roberto Pascal e Dino Genovese, guardiaparco del Parco Naturale della Collina di Superga si recavano a Ouaga per la realizzazione dellerbario informatizzato conoscendo in prima persona il Parc Urbain Bãngr-weoogo. |
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L'erbario informatizzato e fisico |
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Il Parco della Collina torinese collabora con il Parco urbano Bangr-Weoogo per la formazione di un erbario digitale, iniziato nel 2002 da Dino Genovese e Roberto Pascal, guardaparco in missione a Ouagadougou, dove hanno cominciato a raccogliere le prime 500 specie botaniche e a censirne 70 insegnando al personale locale i metodi di scansione di fiori e foglie e di formazione dellerbario, fornendo lattrezzatura necessaria e i criteri di catalogazione delle specie: questo sistema di formazione dellerbario si è rivelato interessante perché il clima caldo umido del paese non favorisce la conservazione tramite essiccamento. La tecnica per le riprese fotografiche, necessarie per la riproduzione e la skannerizzazione delle immagini è stata insegnata da Dante Alpe, guardaparco e fotografo del Parco Orsiera-Rocciavrè. |
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Collaborazione strutturale |
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Oltre alla donazione della strumentazione informatica necessaria per lerbario informatizzato, sono stati donati attrezzi per la manutenzione e gestione minuta del parco e calzature per tutto il personale operante sul territorio. Inoltre si è contribuito alla creazione di un magazzino (virtuale o fisico) di tecnologie grazie ai quali i Parchi italiani mettono a disposizione attrezzature utili dal punto di vista tecnico e scientifico (nuove, usate, ecc..) per i partners burkinabé, insieme alla disponibilità di inviare personale in grado di insegnarne le modalità di utilizzo. | |
Prospettive di sviluppo |
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Dopo lesperienza del primo anno lEnte Parco della Collina Torinese ha intenzione di continuare la collaborazione con il Parc Urbain Bãngr-weoogo e ha da poco presentato il progetto ipotizzato per limmediato futuro ed in particolare:
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