Il percorso si svolge su strade asfaltate o sterrate e richiede in media 2-3 ore anche se poi tutto dipende dalle gambe di ciascuno, dalla curiosità e dal numero di soste effettuate per ammirare l'incessante susseguirsi di paesaggi diversi. La partenza è dallo Scalo Vecchio; da qui si sale sulla destra del paese di Linosa, passando sotto il Monte Bandiera, riconoscibile per le antenne televisive, e si attraversa il traforo, in realtà una breve gola, che separa il Monte Vulcano dal Monte Bandiera e che immette nella "fossa del cappellano", così detta perché anticamente era il terreno assegnato al curato locale. La forma ellittica e regolare della fossa parla di vulcani, come d'altronde tutto nell'isola. E infatti ci si trova sul fondo del più grande e antico cratere linosano, ormai completamente coltivato e diviso in piccoli appezzamenti divisi da siepi di fichi d'india, i cui frutti sono l'alimento principale dei bovini dell'isola, e da muretti a secco che hanno anche la funzione di proteggere le piante più delicate dal vento.
Proseguendo, si raggiunge la località "Puzzu salitu" e più avanti, a sinistra di fronte al Monte Rosso, si incontra il bivio che unisce la strada che porta ai Faraglioni e quella verso Mannarazza. Seguendo la strada che conduce ai Faraglioni si giunge sulla costa, dove si incrocia la strada asfaltata che a destra porta a Punta Calcarella e a sinistra verso contrada Mannarazza e all'omonima cala. Superati i Faraglioni, continuando sempre dritto, si arriva al faro, a 200 m circa dal quale si trova una vasta rientranza della costa che forma una piscina naturale comunicante con il mare attraverso un tunnel. Inutile suggerire una sosta perché il colore delle acque è talmente invitante da essere praticamente irresistibile.
Da qui si riprende lungo la strada asfaltata, lasciando il mare sulla destra, fino a Cala Mannarazza dove c'è un piccolo molo al quale attraccano le navi quando è impossibile fare sosta allo Scalo Vecchio. Oltre questo punto la strada si riporta all'interno dell'isola, costeggiando una piana lavica ricca di crepacci al cui interno fanno il nido le berte, gli uccelli più famosi e rumorosi di notte di Linosa.