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Area Marina Protetta Isole Pelagie

 

L'Area Protetta

Carta d'identità

  • Superficie a mare: 4'136.00 ha
  • Regioni: Sicilia
  • Province: Agrigento
  • Comuni: Lampedusa e Linosa
  • Provv.ti istitutivi: D.M. 21/10/2002
  • Elenco Ufficiale AP: EUAP0553

 

 

La Riserva Marina

Ci sono tre isole sperdute: una bianca, una nera, una piccolissima. Potrebbe iniziare così la storia dell'Arcipelago delle Pelagie; isole riunite dalla geografia, ma appartenenti, geologicamente parlando, a due continenti: all'Africa Lampedusa e Lampione, all'Europa Linosa. Le prime, infatti, hanno una natura prevalentemente calcarea e appoggiano su una piattaforma che si protende fino a quella tunisina. Linosa invece emerge da una fossa che separa la piattaforma siciliana da quella africana.

Foto di La Riserva Marina
 

La Biologia dei Fondali

Le Isole Pelagie, per la loro posizione geografica al centro del Mediterraneo, sono un punto di unione e convivenza di flore e faune del bacino orientale, più caldo, e di quello occidentale, influenzato dalle correnti atlantiche.
Nella zona di marea possiamo osservare Trottoir a vermeti, cinture algali di Cystoseira amentacea ed incrostazioni dell'alga calcarea Lithophyllum papillosum.
Molto interessanti sono le decine di grotte semisommerse dove è facile vedere facies ad Astroides calycularis a pochi centimetri di profondità. Le acque costiere sono molto limpide e la visibilità sott'acqua può raggiungere 30 metri; per questo motivo le Pelagie sono molto ambite dai subacquei e anche dagli appassionati di snorkeling.

Altre informazioni

Foto di La Biologia dei Fondali
 

Lampedusa

Nella classifica delle isole italiane, Lampedusa viene al tredicesimo posto per le sue dimensioni, 21 kmq, con un perimetro di 33,3 km e un'altezza massima (133 m) in località Albero del Sole. Ma questo non rende affatto l'idea di cosa significhi sbarcare su quest'isola assolata e rocciosa, dove il verde permane soprattutto nel fondo dei profondi valloni che solcano il lato sud di Lampedusa per terminare in una delle incantevoli cale che si susseguono lungo la costa come Cala Greca, Cala Galera, Cala Pulcino. Tra queste ultime si apre la parte forse più importante dell'area protetta che comprende l'isolotto e la spiaggia dei Conigli. Se il primo, una minuscola appendice di Lampedusa separata dalla costa da un passaggio facilmente guadabile, ospita una fitta colonia di gabbiani e una preziosità faunistica, lo psammodromo algerino (Psammodromus algiroides), la seconda è tra le località marine più note d'Italia perché qui si riproduce la Caretta caretta, la tartaruga di mare. Tra le rarità botaniche va invece ricordata la Stapelia europea, una pianta di origine africana per la quale Lampedusa rappresenta l'unica stazione italiana.

Foto di Lampedusa
 

Linosa

A una trentina di miglia da Lampedusa, Linosa è un'isola di poco più di 5 kmq le cui origini vulcaniche sono chiaramente testimoniate dalle sue rocce nere, formate da basalti cui si sovrappongono colate di lava, tufi e ceneri, che creano un pittoresco contrasto con il verde dei fichi d'India, il bianco dei gigli di mare, e dai profili di ben tre crateri: il Monte Rosso, il Monte Nero e il Monte Vulcan alto (195 m). L'Isola è di forma quadrangolare con coste alte e ricche di insenature. A Linosa i fondali precipitano ripidi con pareti ricche di specie incrostanti e di anfratti che danno rifugio a crostacei e pesci. Il tratto più interessante è quello tra Punta Beppe Tuccio e Calcarella, nei pressi della Secchitella, una secca rocciosa che giunge fino a pochi metri dalla superficie per poi digradare lentamente verso la costa e scendere invece a strapiombo fino a un cinquantina di metri.

 

Lampione

Lampione, "abitato" solo da un faro, si immerge nel mare con pareti quasi verticali per circa 60 mt. di profondità ed è quindi un fondale incontaminato, vero paradiso per i subacquei che qui possono incontrare cernie, aragoste, corallo giallo e rosa e lo squalo grigio.

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