L'habitat è prevalentemente a macchia mediterranea composta di specie di tipo arbustivo, con chiome che raggiungono al massimo i 2-3 metri d'altezza. In questa macchia sono rappresentative il lentisco, l'erica, il corbezzolo, il mirto, l'euforbia arborea, le ginestre e altre cespugliose quali i cisti e il rosmarino. Attualmente la macchia che circonda l'area è sicuramente povera di animali a causa della lunga storia dell'attività umana nella zona. Si possono trovare volpi, piccoli roditori, lucertole e molte specie di uccelli. La fauna del suolo comprende chiocciole, insetti e lombrichi.
L'area protetta di Monte S. Angelo o "Tempio di Giove Anxur" comprende un raggruppamento di edifici archeologici-monumentali ed un'area naturalistica a macchia mediterranea. Il Complesso archeologico, probabilmente un santuario, prima di culto arcaico e poi romano sorge sullo sperone roccioso dei monti Ausoni che scendono fino al mare. E' collocato a nord-est della città di Terracina, in cima ad un'altura che la domina.
L'area archeologica, con varietà di insediamenti susseguitesi, appartiene ad un santuario, paragonabile agli altri santuari laziali. Aveva una duplice funzione: strategico difensivo, attraverso il complesso di cinta muraria con torri circolari che collegavano l'abitato e culturale con il c.d. piccolo tempio poi rimaneggiato nel medioevo ad ovest, il basamento a terrazza ove è collocato il c.d. tempio ad est e superiormente a nord il c.d. campo trincerato. La particolare posizione dell'area, serviva anche a difesa della via Appia, il cui tracciato, si inerpicava fino al complesso archeologico per poi dirigersi verso la piana di Fondi, percorso rimasto immutato fino al taglio a valle dell'abitato da Traiano (98-117 d.c.).