Questo documento riassume i dati di tracciamento di 45 specie di grandi uccelli (quelli abbastanza grandi per poter installare GPS) negli ultimi 20 anni e mostra che le cause di mortalità indotte dall'uomo (collisione, elettrocuzione, avvelenamento, persecuzione) sono più comuni delle cause naturali di morte. Inoltre, la frequenza relativa della mortalità causata dall'uomo non sembra essere diminuita negli ultimi due decenni, nonostante i molti ambiziosi investimenti per la loro conservazione. La frequenza relativa delle cause di mortalità varia in base al gruppo tassonomico, con aquile e nibbi generalmente più vulnerabili rispetto alle cause di morte indotte dall'uomo. Lo studio contiene anche un elenco dettagliato della percentuale di mortalità dovuta alle pale eoliche o agli incidenti stradali.
Nei tracciamenti anche gli studi del nostro Parco sull'aquila dei serpenti.
Note: coordinato da Juan Serratosa di BirdLife International