"Dopo una sospensione necessaria al fine di predisporre meccanismi di azione più incisivi, nel rispetto di un quadro normativo molto complesso che va dalle vicende ambientali a quelle di natura sanitaria legate alla gestione delle carni, il Piano di controllo nel Parco dei Gessi è stato riavviato con un obiettivo molto chiaro: tutelare le coltivazioni agricole e con esse il reddito degli agricoltori, in un ambito particolarmente delicato dal punto di vista naturalistico ma anche antropico" spiega Massimo Rossi, Direttore dell'Ente per i Parchi dell'Emilia Orientale.
Il Piano prevede l'impiego di tutte le attività che le vigenti leggi ammettono, è stato in tal senso autorizzato dall'ISPRA e nasce con un'ottica diversa da quella che, anche altrove, è stata praticata, ossia si interviene dove ve ne è la necessità, perché prelevare 100 animali in prossimità di un bosco o in zone calanchive è cosa ben diversa dal prelevarne lo sesso numero dove si fa agricoltura.
Prosegue Rossi: "E' in questo senso che coloro che sono stati e verranno coinvolti nelle diverse azioni, sono stati e saranno individuati di concerto con le organizzazioni agricole e con gli agricoltori del Parco, perché questi sono i primi interessati a che il Piano funzioni e se così sarà, o meno, lo si dovrà anche al loro impegno.
Si riparte in un momento che ha visto, anche recentemente, nascere discussioni tra i tanti soggetti che si applicano a tale argomento. Una su tutte è stata quella della crescita esponenziale delle aziende colpite da danni a causa della sospensione invernale del vecchio piano. Ci pare corretto segnalare che le richieste di indennizzo danni dell'analogo periodo dello scorso anno, ossia a piano di controllo attivo, furono 12, contro le 14 degli ultimi cinque mesi e come le aziende che hanno presentato le richieste siano state sei in entrambi i periodi.
Quindi si riparte, e lo facciamo anche con nuove figure, attive sul campo e non, professionalmente molto qualificate, alle quali vanno i nostri migliori auguri garantendo loro tutto il necessario appoggio, così come ci teniamo a ringraziare coloro i quali, nel passato, ci hanno accompagnato in un percorso che oggi cambia rotta, forte di un nuovo spirito e di un nuovo intendimento, che ribadiamo, è quello di salvaguardare le colture agricole in stretto rapporto con il mondo agricolo".