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Parco naturale regionale Gola della Rossa e di Frasassi

 

Lonzino di fico

Il lonzino, o lonza, di fico è un dolce di antichissima origine, caratteristico della provincia di Ancona: la prima ricetta risale al 65 d.C. ed è stata trasmessa fino a noi dalla tradizione contadina della Vallesina, piccola zona del centro Italia che va dai Castelli di Jesi fino all'Adriatico. Dopo l'essiccatura al sole del raccolto di fine settembre, i fichi vengono amalgamati agli altri ingredienti della tradizione povera contadina: mandorle, piccoli pezzi di cedro e semi di anice stellato. Impastati con un poco di sapa (mosto di uva bianca o nera) o mistrà (liquore ottenuto dalla macerazione di frutti di anice nell'alcol) e avvolti in foglie di fico diventano lonze o lonzini. Legati con un filo di spago durano fino a primavera, integrando le merende dei ragazzini e i fine pasto delle feste. Dal colore marrone dorato, compatti e solidi, sono ottimi tagliati a piccole fettine e accompagnati dal pecorino di fossa o dalla ricotta di vacca.
Il lonzino di fico è sempre più raro ed è reperibile solo in alcuni negozi di primizie. Essendo un piatto tradizionale della cucina contadina, rischia di scomparire come il mondo che lo ha inventato.
Per evitare che diventi un prodotto da archeologia gastronomica è nato un Presidio Slow Food, sostenuto dalla Assivip (un'associazione di vitivinicoltori), che riunisce gli ultimi artigiani. La Fondazione Slow Food intende recuperare e valorizzare questa produzione a partire dalla ristorazione locale. In questo modo vuole favorire anche lo sviluppo della coltivazione dei fichi, soprattutto di quelle varietà che sono state espulse dal mercato perché poco produttive e troppo delicate, ma che costituiscono un gran patrimonio di biodiversità.

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