Uscendo da Peschiera attraverso Porta Brescia in direzione di Mantova si incontra ciò che resta delle opere Salvi, i primi forti staccati "a gruppi" realizzati sulla riva destra del Mincio sulle alture del Monte Salvi a potenziamento della cinquecentesca Cittadella. I due forti, Salvi nuovo e Salvi vecchio, sono oggi di proprietà privata, e negli elementi che si conservano è possibile leggere l'evoluzione dei forti ottocenteschi che dall'impiego delle forme tradizionali del sistema bastionato prosegue nella sperimentazione di un ordinamento difensivo a forti staccati. Tra i due, quello meglio conservato è il forte Salvi nuovo, caratterizzato da un impianto poligonale pentagonale a saliente acuto, con la spessa muratura di pietra bianca veronese del fronte di gola e muro "alla Carnot", disegnati da feritoie per il tiro di fucileria, che delimitano il perimetro dell'intera opera, protetta all'esterno da un ampio fossato secco. Il ridotto a forma di "S" allungata, a due piani, attualmente coperto da un tetto a falde in laterizio, è integrato a ovest da un corpo di fabbrica a uso residenziale e da un porticato aperto, mentre il lato opposto è caratterizzato dalla presenza del portale principale d'accesso al recinto interno. I terrapieni interni mostrano ancora i rampari e le postazioni per il tiro in barbetta.