La Via Postumia, fatta costruire nel 148 a.C. dal console Spurio Postumio Albino per scopi prevalentemente militari, attraversava i territori della Gallia Cisalpina congiungendo i porti di Genova e Aquileia.
Da Cremona, varcato l'Oglio in corrispondenza di Bedriacum, l'odierna Calvatone (CR), la Postumia entrava nel territorio mantovano e continuava rettilinea - con un lungo tratto tuttora utilizzato - sino all'attuale Corte Merlesco di Goito, dove era collocato il guado sul Mincio; sull'altra sponda del fiume, dalla località di Massimbona, la strada proseguiva poi piegando leggermente verso sud sino a Verona.
Benché adattata agli usi attuali, per i goitesi più anziani la Postumia è ancora "la Levada", ovvero quella strada che - come ebbe a descriverla il conte Giacomo Filiasi nel 1792 - "si conserva spesso più alta assai de' campi vicini, che fu con strati di ghiaia e ciottoli e sabbia e creta costrutta e che è ben nota a contadini", che "sanno per un'oscura tradizione che antica è e conduceva a Venezia".