Dal parcheggio della Casa Martignona in Via del Campetto svoltare pochi metri dopo in Via San Giovanni Bosco dove è presente la prima segnalazione del sentiero (2c). In circa 20 minuti si giunge alla croce dei castelli attraversando un'area con rinnovazione soprattutto di querce e, successivamente, con presenza di pino nero su cui sono ancora ben visibili i segni del disastroso incendio del 1999. Qui vi sono due panche proprio nelle vicinanze dei ruderi del castello più elevato, il Castellaccio, e si prospettano diverse possibilità:
Se si decide di percorrere l'anello in senso antiorario bisogna seguire l'indicazione "Colle della Serva" (2), al quale si giunge dopo circa 40 minuti lungo un sentiero in gran parte privo di copertura arborea. Giunti a un boschetto di pino nero si incontra un bivio, il sentiero a destra, segnalato dal CAI, porta al Monte San Giorgio (2a). Se invece si decide di rimanere sull'anello della montagna (2b) si osserverà un progressivo mutamento della vegetazione avvicinandosi all'area di sosta in prossimità del Colle della Serva. Qui le latifoglie, con presenza di querce quali rovere e roverella (nelle zone più calde), associate a betulla, castagno, carpino bianco, ciliegio e sorbo montano si trovano in mosaico con conifere come il pino silvestre e il pino nero. Dopo una sosta nel prato (con panche e tavolo), che si affaccia sulla strada sterrata che porta al Monte San Giorgio, si può proseguire verso il Colle del Prè costeggiando inizialmente degli affioramenti rocciosi e, al bivio, decidere se salire per il sentiero che conduce al Rubatabö (4) oppure avanzare per il più semplice e molto piacevole tratto pianeggiante (5) che poi si ricongiunge al primo. Giunti al Colle del Prè, a cui si arriva anche attraverso una strada che parte dalla località Campetto (16), si può iniziare il rientro chiudendo così l'anello della montagna lungo il sentiero in discesa (3) da cui si può godere, nelle giornate limpide, un ottimo paesaggio della pianura, del Monte San Giorgio e dei castelli.