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Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise

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Rete Natura 2000: attività, progetti, eventi turistici, sportivi, musicali e similari

(Pescasseroli, 14 Ago 24)  

Forse non molti sanno che il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise è stato incaricato dalle regioni, ognuna per quanto di competenza, di gestire i 5 siti Natura 2000 che interessano il proprio territorio e che comprendono anche aree esterne ai confini del Parco stesso e della sua Area Contigua.

La prima domanda che molti potrebbero farsi è: cosa è la Rete Natura 2000?

Non sono né "doppioni" delle aree protette né espansione diretta del perimetro del Parco, ma il più importante strumento di conservazione della biodiversità dell'Unione Europea, in attuazione delle Direttive "Habitat" e "Uccelli". Una vera e propria rete che si dirama in tutta Europa e che, complessivamente, forma la più estesa e complessa rete di aree protette al mondo. L'obiettivo di Rete Natura 2000 è di garantire la conservazione di ambienti naturali, piante e animali selvatici la cui esistenza è minacciata dagli impatti delle attività umane, in primis con il degrado degli habitat, integrando, migliorando e amplificando le attività di conservazione svolte da tutte le aree protette nazionali e regionali.

Gli Enti Gestori, per ogni sito, hanno il dovere di adottare le "Misure di Gestione del Sito", ma ancor di più, quello di far rispettare quanto previsto dall'art. 6.3 della Direttiva "Habitat", ovvero la necessità di sottoporre a procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale (VINCA) tutti gli eventi, iniziative, progetti e/o realizzazioni, potenzialmente suscettibili di generare impatti negativi su habitat e specie di interesse comunitario.

La Valutazione di Incidenza Ambientale (VINCA) è un processo di valutazione, svolta ex-ante, sui possibili effetti negativi su specie ed habitat a carico, giustamente, di chi si fa promotore di un evento o di un progetto, così da permettere a tutti i cittadini o associazioni di presentare osservazioni.

La VINCA è un obbligo che riguarda la realizzazione di opere (es. fabbricati e infrastrutture), lo svolgimento di attività tradizionali (es. interventi selvicolturali o il pascolo), ma anche eventi turistici, sportivi, musicali e similari che in qualche modo possono avere impatto su specie ed habitat. Questo aspetto, a tutt'oggi poco conosciuto e spesso disatteso, serve ad assicurare la migliore conservazione, nell'interesse collettivo, che non è solo quello delle comunità locali, ma di tutta l'Unione Europea, che a quel patrimonio riconosce, appunto, un valore collettivo. In tal senso va dato atto di come praticamente tutti i Comuni del Parco abbiano recepito al meglio l'esigenza di rispettare le norme previste dalle misure di Conservazione approvate dalle 3 regioni, anche se a livello tecnico amministrativo c'è ancora da fare per produrre documenti idonei a contemplare, sia le esigenze di conservazione, sia quelle necessarie alle attività produttive.

Ci rendiamo altrettanto conto che può essere più difficile immaginare che un evento, turistico, sportivo o musicale possa creare effetti negati a carico di habitat e specie, rispetto a progetti di infrastrutture o di attività agrosilvopastorali ma siamo altrettanto convinti che oggi, più che mai, ognuno di noi, può comprendere, se si ferma a riflettere e acquisisce le giuste informazioni, come ogni singolo evento, apparentemente innocuo, magari reiterato nel tempo, possa veramente compromettere delicati equilibri che spesso neanche conosciamo e di cui, solo molto tempo dopo vediamo gli effetti.

Proprio per questo, poche settimane fa, è stato lo stesso Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica a diffondere una nota indirizzata a….. , dove è stato fatto presente come "nel corso degli ultimi mesi sono pervenute alla scrivente Direzione Generale diverse segnalazioni relative ad eventi o iniziative potenzialmente suscettibili di generare impatti negativi su habitat e specie di interesse comunitario per cui non sarebbero state espletate le necessarie procedure di Valutazione di Incidenza di cui all'art.6.3 della Direttiva 92/43/CEE Habitat" e che "Le segnalazioni evidenziano che, frequentemente, l'organizzazione dei suddetti eventi/attività coincide con periodi particolarmente delicati per la fauna selvatica, quale ad esempio il periodo riproduttivo, o può determinare effetti diretti o indiretti su habitat di interesse comunitario."

Partendo dalla nota del Ministero, rispetto al territorio del Parco, va dato atto e merito alle Comunità del Parco di come negli ultimi anni ci sia stato un ulteriore, importante, salto di qualità nella consapevolezza di una maggiore attenzione e anche la VINCA è diventata una procedura "ordinaria" che persino le piccole associazioni amatoriali adottano per gli eventi sportivi o di sagre, facendosi carico di verificare ed escludere impatti significativi su habitat e specie.

E proprio sulla scorta di questa diversa sensibilità, ed al rispetto di regole tutto sommato nuove, che i Comuni del Parco hanno abbandonato la pratica dei fuochi pirotecnici con i botti, che hanno un grandissimo impatto negativo su tutti gli animali, selvatici e domestici, confermando di essere, quando si vuole, una comunità che sa fare la differenza in positivo a difesa della Natura.  

A tutti coloro che si sono impegnati va il nostro grazie!

 

Foto di Bruno D'Amicis
Foto di Bruno D'Amicis
Foto di Angelina Iannarelli
Foto di Angelina Iannarelli
Foto di Angelina Iannarelli
Foto di Angelina Iannarelli
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