(15 Apr 21) Bentornati! Rieccoci a raccontarvi le bellezze del Parco Nazionale dell'Aspromonte, camminando in lungo e in largo tra le meraviglie di questa terra.
Ci eravamo lasciati in cima al Monte Tre Pizzi, al cospetto di uno straordinario panorama… che momento davvero indimenticabile!
Dalla vetta del monte, riscendendo lungo le sue pendici, abbiamo incontrato delle capre davvero singolari, dal manto liscio e lungo. Incuriositi dalle simpatiche caprette chiediamo qualche informazione in più alla nostra guida ufficiale del Parco. Roberta ci spiega che la Capra dell'Aspromonte è una razza autoctona, allevata allo stato brado e semistabulato, che si caratterizza per le eccellenti produzioni di latte impiegato soprattutto nella lavorazione di formaggi dal gusto intenso e unico, come il canestrato d'Aspromonte, la cacioricotta, il musulupu e numerosi altri formaggi caprini. Anche il caciocavallo di Ciminà di cui vi abbiamo già parlato, può contenere una piccola porzione di latte di capra.
Il borgo di Antonimina | Il giorno seguente, il nostro tour in questa zona del Parco dell'Aspromonte prosegue alla scoperta del borgo di Antonimina, noto soprattutto per le sue acque termali conosciute fin dall'antichità con il nome di "Acque Sante Locresi". Il paese si trova alle pendici del monte Tre Pizzi ed è abitato da circa 1.400 persone. Le cosiddette "Acqua Sante Locresi", con i loro 36°C naturali, sgorgano a valle dell'abitato. Frequentate già in epoca greca, furono usate come termae naturali in epoca romana e sono utilizzate ancora oggi grazie alle loro proprietà di acqua termominerali con cloruri e solfati di sodio.
Camminare tra le stradine del borgo significa conoscere la vera Calabria di un tempo, in cui gli odori di cucina casalinga si fondono con gli occhi sorridenti degli abitanti pronti a salutarti e ad accoglierti come se fossi un cittadino locale. È affascinante conoscere la storia e le tradizioni di uno dei tanti preziosi borghi storici del Parco dell'Aspromonte.
Chiudiamo la passeggiata ad Antonimina con la visita alla chiesa di San Nicola di Bari, principale luogo di culto del paese, dagli interni in stile romanico che custodiscono le statue di alcuni Santi importanti come San Giuseppe e San Rocco, Santo Patrono del paese.
La mattinata è praticamente volata e un certo languorino allo stomaco ci spinge a fermarci per pranzo in una trattoria locale per gustare la cucina tipica a base non solo di peperoncino saporito per i più temerari, ma anche di salumi, formaggi e di ricette legate alla tradizione contadina dai sapori decisi.