(14 Apr 21) Ben ritrovati cari amici! Siete pronti a vivere una nuova emozionante avventura alla scoperta dei luoghi più affascinanti del Parco Nazionale dell'Aspromonte?
Sono talmente tanti i percorsi naturali e i sentieri che questa magnifica terra offre, tra suggestivi paesaggi e natura incontaminata, da avere l'imbarazzo della scelta ogni volta che si decide di effettuare un trekking o un'esperienza di cammino.
Ci siamo lasciati l'ultima volta a Natile vecchio e proseguiamo il nostro tour in Aspromonte alla volta di un luogo simbolo del parco: Pietra Cappa, geosito di rilevanza internazionale, cuore della "Vallata delle Grandi Pietre" e dell'Aspromonte Geopark, da poco inserito nella Rete Globale dei Geoparchi UNESCO. Con i suoi oltre 130 m d'altezza ed i suoi 4 ettari di estensione, Pietra Cappa si aggiudica il primato di monolite più alto d'Europa e porta con sé il fascino di storie e leggende secolari.
Il "panettone" di Pietra Cappa spicca nel verde dei boschi della Vallata delle Grandi Pietre, che ospita numerosi conglomerati rocciosi come Pietra Lunga, Pietra Castello e le Rocche di San Pietro, siti caratterizzati anche da insediamenti rupestri.
Prima di intraprendere questo trekking, decidiamo di contattare una guida, tra le Guide Ufficiali del Parco Nazionale dell'Aspromonte o le associazioni escursionistiche, per essere accompagnati al meglio lungo tutto il cammino e per poter scoprire gli aspetti meno noti di questo "sentiero dello spirito".
Pietra Cappa può essere raggiunta in due modi: o attraverso il percorso che parte da San Luca, di circa 8 km, con un dislivello di 400 m oppure, la nostra scelta, partendo da Natile Vecchio, con un cammino della durata di circa sei ore.
L'appuntamento con la nostra guida è alle 8:00 del mattino nella piazza di Natile. Il percorso è indicato dalla segnaletica rossa e bianca che permette di raggiungere la destinazione dopo una deviazione per ammirare le Rocche di San Pietro, dove i monaci italo-greci hanno scavato delle grotte nella roccia, come riparo e luoghi di preghiera.
Il percorso è di livello escursionistico e richiede un buon allenamento fisico. Va affrontato in sicurezza con l'abbigliamento adatto, una scorta d'acqua e affidandosi ad accompagnatori esperti, proprio come abbiamo deciso di fare noi.
Il moderato impegno dell'escursione ci ripaga però oltre ogni aspettativa, poiché Il cammino si rivela subito affascinante, immerso in una natura rigogliosa composta da lecci, querce e castagni secolari, tra cui non di rado è possibile scorgere maialini neri, mucche al pascolo ed atletiche caprette in grado di arrampicarsi praticamente ovunque.
Durante il percorso la nostra guida ci racconta storie e leggende, legate alla Vallata delle Grandi Pietre, che affondano le origini nell'Alto Medioevo. Tra queste, scopriamo le ipotesi relative all'origine del nome "Pietra Cappa": definita in alcuni documenti pietra "Gauca", ovvero "vuota", forse per l'erosione degli agenti atmosferici oppure per le numerose grotte presenti nella vallata; un'altra possibile etimologia sarebbe connessa alla forma di "coppa rovesciata".
Tra racconti e panorami mozzafiato, le ore di cammino sono volate! Arrivati ai piedi di Pietra Cappa, la maestosità del monolite ci lascia senza fiato: è una delle viste più incredibili di tutto l'Aspromonte!