(12 Apr 21) Ciao amici lettori e amanti di avventure, siete pronti a seguirci in giro per l'Aspromonte?
Oggi è la volta di scoprire lo splendido borgo medievale di Gerace, arroccato su una collina della Locride, a 500 m s.l.m., con il suo fascino senza tempo.
La nostra fedelissima guida ufficiale del parco, che ci accompagna lungo il nostro cammino in Aspromonte, ci narra un po' di leggende sul borgo, tra cui quella relativa all'origine del nome, che deriverebbe da un leggendario sparviero. La tradizione vuole che intorno al VII-VIII secolo d.C. gli abitanti della vicina città magno-greca di Locri Epizefiri, a causa dei continui assedi saraceni, furono guidati sulla vicina altura, per costruire una nuova città, da uno sparviero, che in greco si dice, appunto, "jerax", da cui forse il nome "Gerace".
L'assetto urbanistico di Gerace, di stampo medievale, porta con sé tutto il fascino della storia e del passaggio delle numerose dominazioni che si sono succedute nel corso dei secoli e che hanno donato alla città preziose architetture. Il castello, le chiese, gli eleganti palazzi, i monasteri e la splendida Cattedrale normanna sono contornati da paesaggi mozzafiato aperti sulla Locride, che rendono Gerace - annoverato tra i borghi più belli d'Italia - una delle tappe imperdibili per chi visita l'Aspromonte.
Camminando per le strade del borgo, oltre alle tantissime chiese (tanto da far chiamare il borgo anche "città sacra" o "città delle centro chiese"), ci si imbatte, varcata la Porta del Sole, nelle cosiddette Bombarde, un tempo il luogo di posizionamento dei cannoni per la difesa della città, oggi spettacolare passeggiata panoramica con vista sulla costa.
Proseguiamo la nostra passeggiata culturale facendo una tappa al Centro Visita di Gerace, ospitato presso l'edificio dell'ex Convento di S. Francesco, nel centro storico di Gerace. Scopriamo che il tema assegnato a questo Centro Visita del Parco è "La Locride e la Magna Grecia", quale tributo all'origine storica di uno dei più antichi insediamenti eredi della colonizzazione greca. Nel piccolo museo presente all'interno della struttura, attraverso pannelli didattici e filmati, viene ripercorsa la storia degli insediamenti umani in quest'area ed è molto interessante scoprire quante popolazioni diverse siano passate per questi luoghi, lasciando ognuna numerose tracce della sua presenza.
La mattinata è trascorsa veloce e Gerace - con le sue strette viuzze, le piazzette inaspettate, gli edifici nobiliari, le antiche porte urbiche - ci ha portato indietro nel tempo, regalandoci paesaggi superbi sul mare e sulla montagna.
Per pranzo ci attende una tavola imbandita ci accoglie con piatti tipici della tradizione, a base di pasta fatta in casa, salumi, formaggi, melanzane, condite con l'immancabile olio extra vergine d'oliva. Prodotto dalla tipica varietà di olivo Grossa di Gerace, caratterizza da più di un secolo tutto l'areale olivicolo della Locride.
Dopo il lauto pranzo, si passa all'artigianato e alla tradizione con l'arte del ricamo a Tombolo.
Si tratta di una tecnica antichissima, tramandata di generazione in generazione, un vero e proprio simbolo della cultura e delle tradizioni di Gerace. Un'arte nobile che prevede l'utilizzo di tessuti come il lino e la seta, intrecciati sapientemente da mani che richiedono tecnica, creatività e pazienza.