Conosciuto e coltivato nel bellunese a partire dal sedicesimo secolo, il fagiolo di Lamon è un borlotto prodotto in quattro diverse varietà: "spagnolit", "spagnolo", "calonega" e "canalino". Il più ricercato è lo "spagnolit": di forma tondeggiante, con striature rosso brillante su fondo crema, ha i suoi punti di forza nella delicatezza del gusto e nella buccia tenerissima (si scioglie in bocca). Molto più raro è lo "spagnolo", detto anche "ballotton", che si presenta con striature più scure (vinose) e con una forma ovoidale. Il più coltivato è invece il "calonega" perchè ha un'ottima resa ed è perfetto per le minestre. Il canalino è il più resistente alle malattie ma è poco coltivato perchè ha una buccia più coriacea. Sicuramente le zone più vocate alla coltivazione del fagiolo di Lamon sono quelle dell'altopiano di Lamon: i terreni fertili, la notevole escursione termica tra il giorno e la notte ed il continuo ricambio d'aria, che evita la formazione di nebbie e mantiene l'aria asciutta, donano al Fagiolo di Lamon un alto valore proteico e una bassa percentuale di cellulosa (che permette alla buccia di rimanere tenera). Attualmente il fagiolo è coltivato nei comuni di Cesiomaggiore, Feltre, Pedavena, Santa Giustina, San Gregorio nelle Alpi, Belluno, Sospirolo, Sedico, Ponte nelle Alpi, Sovramonte ed in altre località del bellunese e, naturalmente, a Lamon, dove deve essere obbligatoriamente prodotto il seme. Questo legume di rara bontà era in passato esportato e, dal porto di Venezia, gingeva fino in Spagna. Sembra addirittura che il seme sia stato portato in zona dall'umanista bellunese Pietro Valeriano, che l'ebbe in dono da Clemente settimo all'inizio del sedicesimo secolo.
Il Fagiolo di Lamon ha ottenuto la Igp nel 1996.