Avvicinare i propri visitatori alla natura è una delle finalità di un Parco e questo scopo è ancora più ammirevole quanto più riesce a coinvolgere tutti, senza alcuna preclusione. Il principio che anima il progetto è proprio questo: mettere a disposizione del visitatore degli allestimenti che siano accessibili ed utilizzabili da tutti, portatori di handicap compresi.
Nel 2002 si è realizzato il primo di questi sentieri a Campigna di Santa Sofia (FC) nel versante romagnolo del Parco, nel 2004 è stata la volta di quello di Badia Prataglia (AR), nel versante casentinese.
Il primo sentiero, denominato "Un sentiero per tutti … i sensi", sorge sul noto Viale del Granduca di Campigna citato dal poeta Dino Campana e si articola in 10 postazioni, collocate su un percorso di circa 350 metri; quello di Badia Prataglia, "Una Foresta per tutti...i sensi: un sentiero per Sonia", si trova in località Capanno ed ha come filo conduttore l'evoluzione del rapporto tra uomo e foresta nel corso dei secoli.
Entrambi i sentieri, realizzati in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato - Ufficio Amministrazione Riserve Naturali Casentinesi ex ASFD, sono dotati di postazioni destinate a tutti i visitatori ed adattate ai diversi bisogni, per quanto riguarda le altezze, la raggiungibilità degli elementi e la lettura dei pannelli. Essendo un progetto rivolto a tutti, vuole proprio spingere all'utilizzo di tutti i sensi di cui ciascuno di noi, in base alla sua situazione personale, è dotato. Le diverse postazioni sono ricche di informazioni, oggetti e reperti; per godere di tutto questo la vista non è il senso più importante, ma si è spesso invitati a chiudere gli occhi, per soffermarsi a toccare e ad ascoltare.
Tronchi, cortecce, paesaggi, tracce, suoni, rocce, sono tutti piccoli indizi indispensabili per scoprire la ricchezza di questi luoghi, per esplorare in maniera diversa il Parco e la natura.