Un itinerario che si sviluppa nell'alto Casentino e a cavallo tra Romagna e Toscana: dall'Eremo di Camaldoli il percorso ci porterà verso il Passo della Calla e i prati della Burraia, ripercorrendo l'antica via dei Legni, per poi scendere nuovamente in Toscana lungo la bella valle del Torrente Oia.
Prima tappa. Dal Sacro Eremo di Camaldoli, sulla sinistra della facciata di ingresso, il sentiero costeggia le mura e sale nell'abetina fino a raggiungere le faggete di crinale. Una volta giunti a cavallo dello spartiacque, l'itinerario punta decisamente a nord-ovest e, a parte alcuni spazi aperti il più grande dei quali è Prato Bertone, si cammina immersi nella foresta. A Poggio Scali non ci si può privare del panorama dalla vetta che merita una breve deviazione: una buona parte del Parco è sotto i nostri occhi. Oltre questa vetta il sentiero tendenzialmente scende e la salita riprenderà solo dopo aver attraversato il Passo della Calla, in corrispondenza del chiosco in legno che presidia questo famoso valico. Bastano solo 20 minuti per arrivare sui prati della Burraia, testimonianza evidente dell'antica tradizione della pastorizia e dei primi comprensori sciistici. Sulla sommità dei prati il panorama si apre sul verde Casentino da un lato e sulle aspre colline romagnole dall'altro. Ora potete decidere dove passare la sera e la notte.
Seconda tappa. L'itinerario del secondo giorno riparte dai prati della Burraia. Raggiunta la cima di Monte Gobrendo, poco dopo la cabina Enel, il sentiero curva a destra e scende fino al Passo del Giogarello. Nei prati che lo precedono un sentiero svolta a sinistra ma noi dobbiamo raggiungere la strada ghiaiata, attraversarla e proseguire diritti per la strada più piccola che segue il corso del crinale e punta verso sud. Appena prima del rilievo di Monte Tufone il tracciato piega a destra e al secondo tornante è possibile abbandonare la strada e scendere a Pian di Cotozzo seguendo il sentiero CAI 86. Il dislivello si attenua attorno a quota 1000 e ma la discesa non demorde, anche dopo aver ritrovato e di nuovo lasciato la strada. Aumenta la copertura del bosco ma alcune radure ci regalano alcune prospettive e affascinanti panorami del Casentino. La solita strada ricompare ma stavolta dobbiamo solo attraversarla e compiere l'ultimo tratto di discesa del sentiero, che termina all'altezza di alcune case. Ora sulla strada ci possiamo camminare e restarci fino all'asfalto della SP310 che sale al Passo della Calla, dove andiamo a sinistra per giungere in pochi minuti alla località Gaviserri e poco dopo alla deviazione sulla destra di una curva che ci riconsegna al sentiero e alla natura proiettandoci nel fosso. Un ponte in legno ci fa superare il torrente Gorgone e ora non resta che salire nel bosco e in meno di venti minuti siamo all'agriturismo La Chiusa.
Terza tappa. L'ultimo giorno di cammino prevede un discreto dislivello in salita: dalla Chiusa si passa per Case Gaviserri e per i ruderi di Volta all'Acero. Qui si impone la faggeta e sui crinali del Poggio La Mazza e della Cima Colletta ci avviciniamo all'Aia di Dorino, importante snodo di percorsi. Da questo punto entriamo nella strada forestale che prosegue il salita ancora per poco e poi la percorriamo per tutto il suo lungo tratto in leggera discesa nel quale possiamo gustarci il contorno forestale che ci accompagna fino al Fosso di Pian del Varco. Un ponte in legno ci fa approdare alla radura di Capanna Maremmana, un piccolo bivacco visibile poco più in alto. Restiamo sullo stradello per poi salire e raggiungere la sella di Battilocchio dove incrociamo il sentiero 76 che sale verso la Giogana, ma noi andiamo diritti e troviamo la strada asfaltata che collega l'Eremo a Pratovecchio sulla quale camminiamo per un chilometro e mezzo andando a destra, fino al valico di Croce Gaggi dove prendiamo a sinistra riconsegnandoci all'abbraccio della foresta con il sentiero 74 che dopo una lieve ascesa ci proietta al Sacro Eremo, degna conclusione del nostro trekking.
Strutture interessate: Locanda Chalet La Burraia e Rifugio C.A.I. Città di Forlì (primo giorno), Agriturismo La Chiusa (secondo giorno)