Un anello che ci si sviluppa attorno alla Foresta di Camaldoli, foresta legata alla storia millenaria dell'Eremo fondato da S. Romualdo nel 1023 e dell'omonimo Monastero. Il Paese di Badia Prataglia sarà quindi la porta di accesso per la salita al Monte Penna, una delle più belle terrazze panoramiche sulla Romagna e sulla Foresta della Lama.
Prima tappa. Dal centro del paese di Partina inizia il nostro percorso: seguendo il sentiero 68 attraversiamo il piccolo borgo di Freggina, per poi salire fino ad entrare nel Parco. Al bivio procediamo a destra e troviamo attorno a noi un bosco misto, un rudere, un vecchio podere, D il Fosso delle Barberine e l'Agriturismo Casale Camalda. Ora camminiamo in discesa per pochi minuti su una strada ghiaiata, per poi girare a sinistra all'altezza di una fila di abitazioni. Quindi seguiamo il sentiero 68 per giungere a Camaldoli, facendo attenzione ai bivi che incontriamo lungo i percorso: attorno a noi la cerreta muta in un vecchio castagneto, costeggia il fosso di Camaldoli e ci porta al cospetto del grande Monastero.
Seguendo il sentiero 70A svoltiamo a destra, attraversiamo il ponte e giungiamo dall'altro lato del fosso. Seguendo il sentiero e nell'ultimo tratto una stretta strada giungeremo quindi al borgo di Serravalle e alla sua torre. Da questo punto il sentiero 66 ci porta in salita fino a un gruppo di case, Il Piano, e più in alto alle vecchie abitazioni di Tramignone. Al bivio andiamo a destra e procediamo sul sentiero n. 60 approfittando dei punti panoramici su Serravalle, sul basso Casentino e su Badia Prataglia, paese in cui arriveremo superando il fosso dell'Acquafredda.
Seconda tappa. Lasciamo Badia Prataglia salendo di fianco all'albergo La Foresta e dopo pochi minuti entriamo sul sentiero 84 fino alla località il Capanno. Da qui si varca la strada, si costeggia il campo sportivo, al bivio a destra e si giunge al fosso di Fiume d'Isola e ad una cascata immersa in faggeta. Attraversiamo il fosso e svoltiamo a sinistra, seguendo il Sentiero Natura. Giunti vicino al ponte in legno la nostra via continua sulla sinistra fino alla strada asfaltata, che abbandoniamo per riprendere il sentiero fino al Rifugio Fangacci. Da qui è possibile valutare una deviazione di circa un'ora fino alla vetta del Monte Penna lungo il sentiero 225
Dai Fangacci sulla sinistra del parcheggio partono due sentieri: noi seguiamo lo 00 attraverso la monumentale faggeta di Poggio Tre Confini fino a Prato alla Penna. In basso a sinistra del valico, il sentiero 74 ci accompagna nell'abetina fino all'Eremo di Camaldoli. Dopo una meritata sosta, ripartiamo sulla strada e dopo il ponte di Prato al Fiume il sentiero 74 rientra nel bosco: non solo abeti bianchi ma anche faggi che presto diverranno dominanti. Riprendere quota costa fatica: giunti sul crinale non resta che scendere a sinistra fino al Bivacco Secchieta e all'abetina di Poggio Muschioso fino a La Rota, dalla quale sul sentiero n. 72 giungiamo al Rifugio di Asqua.
Terza tappa. L'ultimo giorno di cammino è quasi completamente in discesa. Torniamo brevemente indietro sulla strada per poi deviare a destra sul sentiero 92. Da qui inizia la spettacolare cresta di Sasso della Croce, cosparsa di marne e arenarie affioranti, fino a Moggiona. Attraversiamo il paese dei bigonai e raggiungiamo il sentiero 92, che penetra nella piccola valle del torrente Sova, fino ai resti del Mulino di Moggiona.
Avvicinandoci a Lierna la frequenza dei campi aumenta e la campagna preannuncia l'uscita dal Parco. Dal borgo antico di Lierna seguiamo il sentiero 92: usciamo nei campi e raggiungiamo una bella casa isolata su di un poggio. Da qui il sentiero ci porta fino alla frazione di San Martino a Monte e tra i vigneti della Mausolea, antica dimora di campagna dei monaci di Camaldoli che merita una sosta e la visita alle sue celebri cantine.
L'ultima parte del nostro percorso costeggia la strada asfaltata in direzione di Soci, di cui raggiungiamo la piazza e a sinistra il campanile: è quello dell'antica chiesa oggi trasformata nell'Auditorium "Berretta Rossa". Giriamo a destra, passiamo sotto un arco e usciamo dal centro storico. Ora non resta che raggiungere il fiume e la pista ciclabile fino a Partina.
Strutture interessate: Badia Prataglia: Pensione Giardino, Bosco Verde, Locanda Carbonile, La Foresta, Casanova (primo giorno), Rifugio Asqua (secondo giorno)