Vino Valle d'Aosta o Vallée d'Aoste DOC
Pare incredibile che la Valle d'Aosta, per la sua morfologia, possa esprimere una variegata viticoltura d'eccellenza.
Eppure è così. Nonostante condizioni pedoclimatiche decisamente sfavorevoli vengono prodotti vini eccellenti. Un altro merito di questa viticoltura estrema è di aver saputo preservare e valorizzare un patrimonio autoctono ricchissimo, tipico delle aree di confine e di grande transito.
In Valle troviamo oltre ai noti vitigni "francesi" - lo chardonnay, il grenache, il gamay, il pinot nero e grigio - anche piccole perle enologiche locali come la petite arvine, il fumin, il muscat blanc di Chambave (da cui si ricava l'omonimo celebre passito), la premetta (ancora poco noto, ma il lavoro che su questo vitigno sta facendo l'Institut Agricole Régional promette uno splendido avvenire), il prié blanc (da cui si ottiene il de Blanc de Morgex), il nus, il mayolet. Una tale ricchezza poteva tradursi in un campionario di vini da museo del germoplasma, da inventario enologico. Invece nella Valle una generazione entusiasta di vignaioli è riuscita a fare di questo patrimonio una risorsa anche economica, oltre che oggetto di un'esemplare agricoltura di montagna.
Perennemente alla ricerca del giusto rapporto tra acidità e grado alcolico delle uve, considerate le difficili condizioni di maturazione, questi vignaioli, nei casi migliori, riescono a esprimere vini di grande equilibrio ed eleganza, di forte personalità e di notevole ricchezza aromatica, che reggono il confronto con quelli delle più prestigiose aree enologiche d'Europa. Esiste un'unica denominazione regionale, Valle d'Aosta o Vallée d'Aoste, che può essere accompagnata dall'indicazione del vitigno ed eventualmente dalle menzioni geografiche autorizzate.
