Tante sono le possibilità di visita con guide esperte all'interno del Parco Oglio Sud, alcune specializzate nell'offrire proposte didattiche, altre per accompagnare anche gruppi di adulti nei nostri percorsi, a piedi o in bicicletta.
Guide e accompagnatoriCon la realizzazione del "Progetto Speciale Agricoltura" il Parco Oglio Sud intende continuare a intervenire sulla realtà produttiva del mondo agricolo, che si trova ad operare nelle aree protette. E' indubbio che l'attività agricola svolga un ruolo fondamentale nel tutelare l'ambiente, purchè essa sia in armonia con le esigenze ambientali e del territorio.
In accordo coi Regolamenti Comunitari e col Piano di Sviluppo Rurale della Regione Lombardia, il "Progetto Speciale Agricoltura" prevede incentivi per gli interventi volti a ridurre l'impatto sull'ambiente delle attività agricole o finalizzati alla riqualificazione ambientale. Si vuole in tal modo introdurre nel tessuto produttivo rurale, servizi per la collettività connessi all'ambiente (tutela del paesaggio, sviluppo del turismo agricolo ed educazione ambientale).
Le iniziative approntate per attuare il "Progetto Speciale Agricoltura" sono costituite da:
Le finalità che mediante le sinergie tra Parco ed imprenditori agricoli possono essere perseguite sono:
Le iniziative previste nel "Progetto Speciale Agricoltura", che il Parco ha messo in atto, sono:
Al Progetto Speciale Agricoltura a partire dal 1999 hanno aderito circa 60 aziende agricole, che hanno stipulato 110 convenzioni o contratti. Gli interventi sono stati 248.
Il progetto, dell'importo di Euro 300.000 è finanziato dalla Regione Lombardia nell'ambito dell'Accordo Quadro Ambiente Energia 2003 ed è sostenuto da un finanziamento della Fondazione Cariplo nell'ambito del Programma "Gestione Integrata delle fasce fluviali" del Parco Oglio Sud.
Il territorio necessita di urgenti interventi volti al riequilibrio idrogeologico ed al risanamento delle acque degli stagni, all'aumento della diversità ambientale, con all'acquisizione di aree coltivate vicine agli ambienti naturali, affinché attraverso la loro rinaturalizzazione si possano creare nuovi tipi di habitat per gli uccelli nidificanti, svernanti e migratori. In questo modo si ottiene anche la riduzione del disturbo dovuto alle attività umane che si svolgono all'interno della Torbiera. Il complesso degli interventi è mirato ad un aumento della ricchezza specifica e a favorire una fruizione didattica maggiormente compatibile e più proficua.
Gli obiettivi del progetto in sintesi:
La creazione di questi habitat, unitamente all'impianto di siepi arbustive e filari arborei, potrà inoltre aumentare la diversità ambientale e favorire una maggiore protezione degli ambienti siti nel cuore della Riserva, in cui si concentrano le specie di uccelli più importanti ed esclusive. Gli ambienti naturali di neo-formazione avranno anche il ruolo di ospitare l'attività didattica e di visita, che ora costituisce un fattore di disturbo ed un limite alla consistenza faunistica; a questo scopo verranno approntati in queste aree sentieri schermati e strutture idonee ad una fruizione attenta e rispettosa dei valori ambientali dell'area.
Dall'insieme di questi interventi ci si attende un miglioramento della qualità ambientale, la conservazione degli habitat nelle tipiche condizioni di igrofilia e, grazie a questo, la permanenza delle condizioni idonee per la sosta e la riproduzione delle specie di fauna caratteristiche di questi habitat. Grazie all'eliminazione dei fattori di degrado antropici, ci si attende un riconoscimento del valore del sito ed un atteggiamento di maggior rispetto da parte delle comunità locali.
A tale fine sono stati realizzati:
Le opere di derivazione e captazione delle acque del canale Mulinello con la posa di condotta interrata, l'installazione di paratoie in legno ed il rimodellamento e scavo dei canali interni per la distribuzione delle acque agli stagni. Le acque, così captate dal rio Mulinello, attraverso un tombotto già esistente, arrivano in un pozzettone di smistamento e quindi distribuite, in modo governabile tramite paratoie a strisciamento con volantino di manovra, verso tre possibili direzioni per altrettanti fossi di collegamento alle zone umide. Completano le opere anche la sistemazione finale dell'area acquisita attraverso la formazione di piccoli stagni per anfibi, la creazione di zone ad acqua basse fangose per favorire gli uccelli limicoli, il modellamento morfologico dello stagno esistente e delle rive del canale perimetrale.
Interventi sulla vegetazione
Nelle aree acquistate è stato ricostruito l'apparato vegetazione mediante impianto di nuclei di bosco (ontano e saliceto) e l'apertura di piccoli stagni con la ricostruzione della vegetazione riparia. Inoltre è stato mantenuto un boschetto di popolus nigra e un arbusteto di cornus sanguinea esistenti nel mappale 80. Viceversa un limitrofo e recente impianto di pioppeto industriale è stato totalmente rimosso e dissodato.
Interventi a favore della fruibilità
Gli interventi volti alla fruizione sociale e didattica prevedono la creazione di un percorso dall'argine all'area acquistata e risistemata, con costruzione di ponticello in legno per superare il canale perimetrale. Questo percorso si collega poi con quelli già esistenti ed in parte è stato schermato per permettere l'osservazione della flora e della fauna senza provocare disturbi o impatti negativi. Una parte del terreno acquistato è stato destinato alla realizzazione di un'area di sosta corredata di pannelli didattici, arredi e segnaletica di supporto alla funzione del percorso.
Ripristino di Ambienti perifluviali e valorizzazione naturalistica nella pianura tra Oglio e Po
Il progetto prevede la realizzazione di interventi di riqualificazione e rinaturalizzazione del reticolo idrico superficiale e delle aree di pertinenza fluviale dei fiumi Po e Oglio, nella pianura Mantovana, Cremonese e Casalasca, in ambienti che presentano analoghe caratteristiche ecosistemiche. Il progetto asseconda così un generale principio di valorizzazione multifunzionale del reticolo idrico non circoscritta ai corsi d'acqua naturali, ma estesa anche alle canalizzazioni della bonifica e ad alcuni bacini artificiali originati da coltivazioni di cava ormai dimesse che possono svolgere un prezioso ruolo di corridoi ecologici, in una pianura intensamente coltivata, tra i due maggiori fiumi. Gli interventi saranno realizzati perseguendo l'obiettivo di un'alta trasferibilità delle prassi per la gestione dei corsi d'acqua superficiali.
Il Coordinamento generale amministrativo del progetto, cofinanziato dalla FONDAZIONE CARIPLO, sarà svolto dal Parco Sovracomunale del Po e del Morbasco, mentre il Coordinamento generale delle azioni di riqualificazione e il monitoraggio degli interventi e la supervisione delle progettazioni esecutive di rinaturalizzazione sarà svolto dal Consorzio Parco dell'Oglio Sud. Collaborerà inoltre al progetto la Provincia di Cremona, per la parte attinente agli interventi di riqualificazione delle aree di interesse naturalistico (paludi, aree protette, realizzazione dei corridoi della rete ecologici) e relativamente ai monitoraggi di carattere faunistico e vegetazionale.
Gestione del demanio fluviale nel Parco Oglio Sud
Il Parco Oglio Sud è esteso lungo le fasce fluviali del basso corso dell'Oglio dall'affluenza del fiume Mella fino alla foce in Po, per un totale di 70 km. Qui le condizioni di naturalità sono scarse e le fasce golenali sono in gran parte occupate dalle coltivazioni di Pioppo ma anche da seminativi e vivai. Soltanto il 5% del territorio del Parco è occupato da formazioni vegetali naturali, costituite da zone umide (stagni, lanche, bodri) e piccole formazioni boscate (saliceti, ontaneti). La qualità delle acque del fiume, dedotta dai dati del "progetto Oglio" e confermata da quelli ufficiali delle Province, indica che siamo in presenza di un ambiente molto inquinato o degradato. La funzionalità ecologica del fiume, che permetterebbe un'auto-depurazione delle acque, è limitata dall'artificializzazione delle sue fasce.
Il progetto
Il progetto Dem.O.S. ha l'obiettivo di ricostruire la continuità dell'ambiente naturale lungo il fiume tramite la piantumazione di nuovi boschi e fasce arborate nelle aree demaniali di golena e la gestione dei piccoli boschi esistenti.
Si è fatta una ricerca a livello catastale per individuare quali fossero le aree demaniali e ne sono state individuate 133 utili. Successivamente si è redatta una cartografia digitale illustrante le aree in questione come poligoni collegati grazie a programmi GIS (sistemi informativi geografici) ad un data-base riportante tutte le informazioni della particella (codice distintivo, dati catastali, superficie, copertura vegetale,...).
Sulla base delle informazioni raccolte, sono state attribuite delle destinazioni d'uso di progetto che vanno dalla forestale-naturalistica, utile a ricostituire la continuità degli ambienti naturali, alle fasce tampone, utili a intercettare l'inquinamento diffuso che dai coltivi, tramite l'acqua presente nel terreno, raggiunge il fiume, alle aree dedicate ad attività didattico-ricreative, utili a vivere l'ambiente e a conoscere le problematiche.
..a che punto siamo?
Nel periodo che va dall'autunno 2003 alla primavera 2007, il Parco ha ricostituito boschi per circa 35 ettari piantando più di 60.000 tra alberi e arbusti, coinvolgendo le Aziende Agricole del territorio e collaborando con le scuole che, attraverso progetti di educazione ambientale, hanno "adottato" le aree rinaturalizzate utilizzandole come "laboratori didattici all'aperto".