Lo statuto (PDF - 63Kb)
Il Parco Regionale Sirente Velino si caratterizza per ospitare diversi tipi di ambienti, dall'ambiente montano a quello di media montagna, dal paesaggio collinare a quello fluviale, passando dai 2.300 metri ai 600 metri di altitudine.
Ogni tipo di ambiente ospita un particolare tipo di fauna e di vegetazione. Al momento, nel Parco risultano censite 1.926 entità floristiche; 216 Specie Vertebrati; 149 Uccelli; 43 Mammiferi; 13 Rettili; 11 Anfibi.
Dal punto di vista morfologico, il territorio del Parco si presenta distribuito in tre ampi settori, ciascuno caratterizzato da particolari aspetti.
L'area del Parco, esteso circa 50.250 ha, si presenta notevolmente diversificata per orografia del territorio e per tipologia di ambienti presenti che ospitano una ampia varietà di specie vegetali ed animali.
L'ampio intervallo altitudinale, le notevoli differenze tra versanti a diversa esposizione, la morfologia segnata da canyon, da altopiani, da valloni, da rupi e ghiaioni determinano una notevole diversità di ambienti caratterizzati da una ampia varietà di formazioni vegetali e di specie faunistiche che rappresentano nel loro insieme uno spaccato della biodiversità dell'ecosistema dell'Appennino centrale.
Entro tale varietà di habitat e paesaggi si possono inoltre individuare luoghi selvaggi ed impervi, con ampie foreste e formazioni rupestri ancora oggi popolati da orsi marsicani lupi appenninici ed aquile reali, che si affiancano ad aree dove la storica presenza dell'uomo è testimoniata da antichi insediamenti e da centri storici ben conservati.
Il Parco Sirente Velino costituisce un bell'esempio di biodiversità floristica: 1.570 le specie sino ad oggi censite, raggruppate in 516 geni e 102 famiglie.
Tra queste sono ben 116 le essenze floristiche censite che costituiscono delle emergenze (endemismi, relitti glaciali, specie a distribuzione disgiunta o frammentaria e specie rare) e comprendenti specie particolarmente rare come, l'Astragalus aquilanus presente unicamente in alcune aree montane abruzzesi e l'Adonis distorta presente unicamente in alcune aree dell'appennino centrale, notevoli sono inoltre le fioriture di orchidee, narcisi, nonché le rare peonie e la viola eugeniae.
Tutto questo grazie alla grande varietà di ambienti che caratterizzano il territorio, alla varietà di esposizioni, alla morfologia movimentata del territorio, al forte gradiente altitudinale (dai 400-600 metri lungo la Valle dell'Aterno, alla quota massima di 2.486 metri).
Dal punto di vista geologico, è notevole nell'area del Parco Sirente Velino la presenza del Mesozoico, con calcari organogeni del Cretaceo di cui è costituita la maggior parte dei massicci montuosi; sono presenti, comunque, anche calcari appartenenti al Giurassico.
Le formazioni del Terziario, con calcari marnosi del Miocene Inferiore sono molto evidenti e rintracciabili, sia sul versante sud-ovest e più a nord della catena del Sirente, con detriti di falda montuosa, sia con la serie molassica del Miocene medio-superiore a ridosso degli Altopiani delle Rocche.
Tuttavia, i terreni più recenti del Quaternario rivestono senza alcun dubbio, per la loro diversità di origine e di composizione, un ruolo primario nella determinazione della struttura morfologica dell'intera zona.
Il carsismo è un fenomeno molto diffuso nell'area del Parco Sirente Velino.
L'elevata frequenza e facilità con cui si riscontrano inghiottitoi, grotte, doline, mostra quanto questo fenomeno sia, ancora oggi, particolarmente attivo.
Fra le diverse manifestazioni carsiche, è di notevole interesse, nel bacino chiuso di Rocca di Cambio, l'inghiottitoio di Terranera, il cosiddetto Pozzo Caldaio, dove le acque della piana scompaiono, per poi riapparire, più ad est, nella risorgenza delle Grotte di Stiffe, ricche di concrezioni calcaree di particolare effetto scenografico e protette da un vincolo paesaggistico. Dalla grotta, che si raggiunge dalla frazione di Stiffe, in Comune di S. Demetrio Nè Vestini, l'acqua fuoriesce in un ambiente selvaggio con notevoli salti e balze rocciose, ricoperte di vegetazione erbacea ed arbustiva di notevole effetto suggestivo visivo e sonoro. Le acque a loro volta vanno ad arricchire la portata del fiume Aterno che attraversa la Valle dell'Aterno e la Valle Subequana.
Il gruppo Sirente-Velino costituisce una sorta di cerniera attraverso cui passano i flussi faunistici tra le diverse aree dell'Appennino. Ha una importanza topografica strategica, in quanto costituisce un imprescindibile raccordo tra i monti del Reatino, i Simbruini settentrionali, l'area del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise (a sud-est) e il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga a nord.
I due massicci denotano diversità e somiglianze sia per la vegetazione che riveste le loro pendici sia con riferimento alle loro origini. Pur essendo separati dall'Altopiano delle Rocche, i due gruppi possono essere considerati unitariamente sia in riferimento alla stessa origine geologica e tettonica.