Diversa è la storia della parrocchia di Campana, sorta in alto con la facciata rivolta verso il burrone sotto al quale scorre l'Aterno, con una piazza antistante, al centro della quale sorge una fontana. Questa chiesa, che i Cavalieri di Malta avevano conservato tra le loro proprietà, essendo stati soppressi gli ordini religiosi sotto Napoleone e l'isola di Malta occupata dai Francesi, subì la sorte di essere lasciata come chiesa parrocchiale, ma con grandi difficoltà economiche. I Cavalieri decaddero e tutte le proprietà che avevano a Campana furono in parte vendute agli abitanti del paese. La chiesa di Campana, oggi San Giovanni Evangelista, era stata pertinenza dei Gerosolimitani per più secoli e, avendo loro come protettore San Giovanni Battista, in molti documenti è questo il nome dato alla chiesa. Quando l'ordine perse il suo potere, forse per una sovrapposizione o confusione, il Battista diventò l'Evangelista e, nel restauro del 1919, al centro del soffitto, Giovanni Lentisco, allievo di Teofilo Patini, dipinse il santo protettore con sotto una scritta tratta dall'Apocalisse.