Nichelino (ël Niclin in piemontese) è un comune italiano di 48.942 abitanti[4] della provincia di Torino in Piemonte, situato alla prima cintura sud di Torino, in zona pianeggiante, bagnato dalla riva destra del torrente Sangone appena prima che sfoci nel fiume Po. E' il quinto comune della provincia per popolazione, e il nono[5] della regione.
Nel 1559 il duca di Savoia Emanuele Filiberto I concesse questo territorio in feudo a gli Ussel (Occelli), erigendolo - successivamente - a Contea (1564), e poi confermato feudo indipendente col Regio Decreto del 22 giugno 1694 da Vittorio Amedeo II di Savoia. La Regia Patente ne stabiliva i confini (dal torrente Sangone alla strada che conduce a Vinovo e dalla medesima strada sino a Stupinigi, Candiolo e Vinovo) e il territorio (il borgo di Nichelino centro, Borgata Palazzo e le grandi cascine S. Quirico, Buffa, Vernea, Palazzetto, Colombetto e Pallavicina). Si concludeva, in questo modo, una guerra intestina - per il dominio sul territorio - fra gli Occelli e gli Umoglio (conti della Vernea e di Pramollo). Gli Occelli risolsero a loro favore la disputa acquistando il feudo, il titolo e l'esercizio di alcuni diritti fondamentali (amministrazione, giustizia, tributi, etc.). Nichelino contava, all'epoca, quasi 400 abitanti, legati profondamente alla religione, dediti soprattutto all'agricoltura (le acque del Sangone rendevano particolarmente fertili i terreni) e con qualche attività classica delle comunità (macellaio, oste, fabbro, ecc.). Rilevanza aveva anche la gelsicoltura, legata alla tipica tradizione piemontese della produzione di seta.
All'inizio del XVIII secolo però la situazione politico-militare del Piemonte era piuttosto incandescente: il trattato tra Italia, Francia e Spagna non aveva affatto riportato la calma nell'area e nel 1706 tutta Torino fu assediata dai francesi; Nichelino inviò in aiuto ai Savoia uomini e mezzi; ma il territorio fu invaso dal nemico, gli abitanti abbandonarono le case ed implorarono l'aiuto di San Matteo per respingere l'assedio del 21 settembre. Una volta placati i venti di guerra col Trattato di Utrecht e fatto primo re di Sardegna Vittorio Amedeo II, quest'ultimo, in cambio della fedeltà mostrata, regalò a Manfredi Occelli il diritto di nominare i sindaci del paese; nello stesso periodo, lo stesso re decise di far costruire in quel territorio l'attuale Palazzina di Caccia di Stupinigi.
Manfredi Occelli poi morì nel 1742, ma suo figlio Giacomo Luigi si disinteressò del feudo, spostando la residenza di famiglia sulla collina moncalierese.
Fu proprio nella seconda metà del Settecento, con gli "Ordinati" (le delibere di oggi), che Nichelino subì la prima vera trasformazione: furono organizzate le pattuglie di vigilanza sull'ordine pubblico (fece scalpore l'arresto del noto bandito Brando), venne edificata una nuova chiesa, fu regolata la distribuzione dell'acqua e si istituì un servizio di assistenza per i meno abbienti.
Alla fine del Settecento, fallito l'armistizio di Cherasco (1796), Nichelino - come tutto il resto del Piemonte - finì nelle mani dei francesi di Napoleone I. La nuova situazione determinò la costituzione della Guardia Nazionale, l'adozione del sistema metrico decimale e del calendario repubblicano, l'abolizione degli ordini religiosi.
Con il ritorno del re Vittorio Emanuele I (1814) e la conseguente abrogazione delle leggi francesi, Nichelino vide - nel 1824 - l'insediamento della prima stazione dei Carabinieri (l'arma era stata istituita il 13 luglio 1814 da re Vittorio Emanuele I).
L'Ottocento fu un secolo fondamentale per la storia d'Italia, ed anche Nichelino risentì profondamente dei notevoli mutamenti politici, sociali ed economici. Proprio in quegli anni vennero edificate due scuole, la nuova chiesa parrocchiale e la nuova Casa Comunale progettata da Amedeo Peyron, lo stesso dell'aula del primo parlamento di Palazzo Carignano a Torino. Vennero poi migliorate le vie di comunicazione stradale e fu costruita la stazione ferroviaria: il 27 luglio 1854 transitò il primo treno. A quell'epoca si contavano ben 1700 abitanti.
Il paese vide la sua popolazione crescere in modo abbastanza lineare fino alla seconda metà del XX secolo. Fu infatti con la massiccia immigrazione dalle regioni meridionali d'Italia che la popolazione balzò dai circa 15.000 abitanti del 1961 ai quasi 45.000 del 1971. Con l'inizio del nuovo millennio si raggiunse il curioso primato di avere residenti nati in tutte le province italiane, per cui recentemente Nichelino ha potuto fregiarsi del titolo di "Città".
Provincia: Torino Regione: Piemonte
Sito ufficiale: www.comune.nichelino.to.it