Il parco comprende le zone boscate ed agricole circostanti, che
costituiscono il supporto ambientale dell'insediamento principale, al
quale sono connesse funzionalmente ed economicamente.
L'area
protetta è costituita da zone coltivate alternate a frazioni di bosco,
che costituiscono, nell'insieme, un vasto frammento di bosco
planiziale, sono inoltre presenti alcune specie botaniche rare in
alcuni casi di origine relittuale.
Il bosco costituisce un rifugio ed un ambiente di vita per molte specie
faunistiche rappresentate tra le altre, in quest'area da lepri,
scoiattoli rossi, moscardini, volpi e donnole.
Nel parco si trovano sia specie nidificanti che di passo, tra queste
ultime la cicogna bianca, il prispolone, lo spioncello.
Il territorio medioevale di "Stoponito", ricco d'acque sorgive, deve il suo popolamento alle Abbazie di Staffarda e di Rivalta, che vi possedevano grange e chiese.
Il territorio definito in età medioevale presentava già un piccolo castello, tuttora visibile a levante della palazzina (via Vinovo di Stupinigi), che anticamente difendeva il paese di Moncalieri: esso era possesso dei Savoia-Acaia, ramo cadetto della dinastia, ma passò sotto la proprietà di Amedeo VIII di Savoia quando l'ultimo degli Acaia morì nel 1418.
Amedeo VIII lo lasciò in proprietà nel 1439 ad un membro della famiglia, il marchese Pallavicino di Zibello, ma i Savoia ne tornarono in possesso quando Emanuele Filiberto ne reclamò la proprietà nel 1564. Per volontà del duca, il castello e le terre adiacenti vennero lasciate all'Ordine Mauriziano.
Il territorio di Stupinigi rappresenta un confine paesaggistico importante. Se si osservano i due corsi d'acqua che in qualche modo lo definiscono, a nord il Sangone, a sud il Chisola, non si può che essere colpiti dalla differenza del loro alveo: incassato e rettilineo il primo, superficiale e meandriforme il secondo. Anche un fugace colpo d'occhio ai suoli può fornire un indizio: di colore mattone (non per nulla estesamente cavati per le locali fornaci) intorno al Concentrico, di colore grigio e spesso imbevuti d'acqua nell'area del Parco.
L'elevato interesse naturalistico del sito è dato principalmente dal'estesa superficie forestale mantenutasi integra nel tempo.
La comunità ornitica del sito è composta da 95 specie di uccelli, di cui oltre 60 sono nidificanti. Dal punto di vista ecologico, l'avifauna forestale risulta quella più numerosa e ricca in specie, soprattutto tra le nidificanti, al'incirca 40, mentre l'ornitocenosi degli ambienti agricoli si è fortemente ridotta negli ultimi decenni a causa delle colture tradizionali a favore del mais e della riduzione delle siepi campestri.