Il territorio della Rete delle Riserve dell'alta Valle di Cembra - Avisio si sviluppa territorialmente sulla sponda destra dell'Alta Val di Cembra, nel Trentino nord-orientale, a ridosso del confine con l'Alto Adige, coprendo una superficie di circa 3.314 ha.
Tra gli ambienti considerati di maggiore pregio naturalistico vi sono le torbiere, particolari zone umide situate sul Dossone di Cembra, una dorsale montuosa alle spalle degli abitati della Rete classificate in parte come riserve di carattere provinciale ed in parte riserve locali.
Le più importanti sono la riserva Prati di Monte con il Lago di Valda, il laghetto di Vedes, la Paluda la Lot ed il Lago Nero, alle quali si aggiungono le riserve locali Cavallo, Palù da la Roro, Monpiana, Acqua della Rossa ed i Prati del Toro.
Un altro ambiente di elevato pregio naturalistico è costituito dal torrente Avisio. Collocato in fondo alla Valle il torrente ha profondamente inciso con la sua impetuosità la Valle di Cembra trasformandola in alcuni tratti in una forra difficile da raggiungere e poco adatta ad ospitarvi attività umane. Tale conformazione ha consentito al torrente di rimanere un ambiente incontaminato e selvaggio, scrigno di importante biodiversità vegetale ed animale.
Il contesto naturale e paesaggistico è caratterizzato dalla presenza di una serie di habitat diversificati: a valle dei paesi si incontrano infatti i tipici terrazzamenti coltivati a vite testimoni di una viticoltura "eroica" ed a piccoli frutti, i boschi di latifoglie quali la roverella, il carpino ed il frassino alternati in prossimità degli insediamenti umani ai castagneti purtroppo in molte zone abbandonati. A monte dei centri abitati, invece, sono i boschi a fustaia a farla da padrone: dalle pinete di pino silvestre alle faggete si sale fino ad arrivare ai pascoli alberati a larice incontrando abetine e peccete alle quote più alte o nei versanti più freschi.
L'ambiente naturale della Rete è composto da un incrociarsi di habitat differenti che spaziano dall'ambiente fluviale del torrente Avisio risalendo attraverso i terrazzamenti coltivati a vite e poi tra quelli abbandonati e invasi dal bosco fino ai boschi di latifoglie e più su a quelli di abete delle zone più alte del Dossone di Cembra. In questo susseguirsi di ambienti e proprio grazie ad essi, la biodiversità animale e vegetale della Rete è molto ricca e può riservare all'osservatore piacevoli sorprese da osservare.
La Rete delle Riserve è caratterizzata da una sostanziale omogeneità geologica dei substrati che derivano dalla Piattaforma Porfirica Atesina. Il porfido - una pietra molto usata nelle costruzioni e nelle pavimentazioni di strade e piazze - è una roccia vulcanica effusiva formata da una pasta vetrosa nella quale sono immersi abbondanti cristalli di feldspato e quarzo.
Il territorio dei comuni della Rete copre una superficie complessiva di circa 46 kmq, da quota 445 m s.l.m. (lungo l'Avisio a valle di Faver) a quota 1808 m s.l.m. (in corrispondenza di un dosso a sud-ovest del M. Corno). Si tratta di un'ampia porzione di territorio caratterizzata dalla quasi esclusiva presenza di rocce di origine magmatica (porfidi), che formano montagne diverse rispetto alle vicine Prealpi e Dolomiti: diverse non solo geologicamente, ma anche dal punto di vista paesaggistico e naturalistico.