(Tione di Trento, 19 Lug 19) Sono iniziati gli studi del progetto ACQUAVIVA – Acqua e Vita, progetto condiviso della Riserva di Biosfera UNESCO Alpi Ledrensi e Judicaria svolto dai ricercatori del Centro Ricerca e Innovazione della Fondazione Edmund Mach di San Michele all'Adige e della Sezione Vertebrati del MUSE. L'obiettivo finale del programma sarà creare una base di conoscenze su cui fondare pratiche di gestione sostenibili per gli ambienti acquatici della Riserva di Biosfera.
È questo l'obiettivo finale del programma di ricerca "ACQUAVIVA – Acqua e Vita", che in questi mesi sta portando all'esplorazione delle zone umide dei territori compresi tra il Lago di Garda e il Parco Naturale Adamello Brenta. Una ventina i siti indagati, come racconta l'articolo proposto dal VerteBlog del Muse, campionamenti svolti tra laghi (Ledro, Ampola, Tenno e Nembia), torbiere (Fiavé, Lomasona), e pozze d'alpeggio, ecosistemi questi ultimi, la cui biodiversità resta ancora oggi per gran parte inesplorata.
"Oltre ad una tradizionale descrizione degli habitat, delle specie presenti e dello stato di ciascun ambiente, l'indagine si propone di testare anche tecniche di monitoraggio innovative. È il caso delle analisi di DNA ambientale, grazie al quale, partendo solo da poche tracce (uova, residui di pelle, feci, ecc.), è possibile ricostruire un quadro dettagliato delle specie presenti in un'area: dagli anfibi, ai batteri. Ma non solo: ricostruendo la struttura genetica della popolazione di una specie target (in questo caso, la rana di montagna – Rana temporaria) si possono ottenere informazioni sulla diversità genetica delle singole popolazioni, un parametro che riflette il potenziale evolutivo della specie e la sua capacità di sopravvivenza nel lungo periodo." [1].
E' terminata proprio da poco la prima campagna di campionamento nei siti umidi scelti. A breve partirà anche la seconda tornata. Questa ricerca offrirà anche l'occasione per testare le fasi e le condizioni in cui le tecniche molecolari risultano essere più efficaci, con la possibilità di stilare un vero e proprio protocollo di campionamento esportabile anche in altri contesti, con un occhio di riguardo alla rete mondiale delle Riserve di Biosfera UNESCO. Il progetto ACQUAVIVA stimolerà inoltre la comunicazione e la divulgazione, sperimentando nuove tecniche e mezzi per approcciarsi al pubblico ed avvicinare i cittadini al mondo della ricerca. L'obiettivo è sicuramente diffondere una maggiore consapevolezza della ricchezza naturalistica dei luoghi vissuti o esplorati.
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[1] Verteblog Muse, Sezione Zoologia dei Vertebrati on 9 luglio, 2019