(Tione di Trento, 28 Ago 19) Per chi ancora non conosce o desidera approfondire il mondo delle api e i poteri delle erbe officinali, il 31 agosto e il 1° settembre, come ogni anno, nel parco delle Terme di Comano sono state organizzate visite guidate, mostre, degustazioni, assaggi, laboratori e intrattenimento per adulti e bambini. Si tratta di un vero e proprio festival, completamente immerso nella natura.
L'evento è organizzato sui 3 km di percorsi pedonali che attraversano l'area, ove passeggiando si potrà conoscere le arnie, gli alveari, le tecniche di allevamento, la lavorazione, i vari tipi di miele e gli altri prodotti apiari, quali la propoli, la pappa reale, il polline e la cera. Inoltre, sarà presente un'esposizione dove acquistare i prodotti direttamente dal loro produttore.
Uno dei partecipanti alla manifestazione è l'apicoltore Cristiano Zambotti, assieme a Stefano Peterlana titolare della Ca' de Mel, un'azienda agricola biologica specializzata in apicoltura a Stumiaga nel comune di Fiavé. Cristiano, mostrando le api a gruppi di visitatori, fa vivere un'esperienza didattica interessante ed unica. Durante l'apertura di un arnia il primo impatto è lo stupore dei presenti di fronte all'assente aggressività degli insetti; infatti l'esposizione inizia proprio dalla descrizione della specie allevata: si tratta dell'Apis mellifera carnica, una razza tipica dell'arco alpino, molto apprezzata soprattutto per la sua mansuetudine e prolificità, ed inoltre abituata al clima rigido invernale.
In un alveare vivono circa 40000 api. Esso è composto da due parti: il melario (parte superiore che si aggiunge in primavera) e il nido (parte inferiore dove le api vivono tutto l'anno). Nel nido vive l'ape regina, confinata nella parte inferiore tramite una griglia a maglie fini. La regina ha una vita più lunga rispetto alle api operaie: 1 anno contro 50 giorni e osservando con attenzione la si può riconoscere facilmente innanzitutto dalla sua grandezza. Inoltre, un altro segno che la distingue è una goccia di vernice applicatale sul dorso, che serve per individuarne l'età. Infatti, all'ultima cifra dell'anno di nascita viene fatta corrispondere una serie ciclica di colori.
Si raccoglie solo il miele contenuto nel melario, poiché quello nel nido è utilizzato dalle api: per non nuocere agli insetti, si preleva infatti dall'alveare solo il miele superfluo rispetto ai loro fabbisogni alimentari.La maggior parte dei mieli prodotti nel nostro territorio è classificabile come millefiori, ossia derivante dalla mescolanza di vari nettari. Sono presenti mieli millefiori con caratteristiche riconoscibili e costanti a seconda dell'area geografica di produzione. Ad esempio, il millefiori di Andogno, paesino del comune di San Lorenzo Dorsino, presenta un colore scuro e un sapore caratteristico, leggermente diverso dal millefiori di Fiavé, il quale presenta un colore lievemente più chiaro e conserva l'unicità del Biotopo. Si comprende, quindi, che un miele multiflora non è migliore o peggiore di uno uniflorale; semplicemente, è il frutto del raccolto dell'ape su una moltitudine di specie di fiori, e pertanto non è caratterizzabile.
Se volete saperne di più su questo affascinante micromondo, non perdetevi l'appuntamento con l'ottavo "Festival del miele e delle erbe officinali" alle Terme di Comano, e non esitate a contattare le aziende apistiche presenti nella nostra Riserva di Biosfera Alpi Ledrensi e Judicaria e magari scoprire esperienze da altre Riserve di Biosfera del Mediterraneo.