(Tione di Trento, 08 Ott 19) La loro presenza ci ha accompagnato per molte sere d'estate: quando, con la prima oscurità, i lampioni si accendevano per illuminare le vie dei paesi, per qualche fugace istante i nostri occhi scorgevano le loro piccole sagome agitate stagliarsi nel cielo notturno. Ora che l'autunno è arrivato però, i pipistrelli sembrano essere scomparsi, dileguatisi chissà dove…Che fine avranno fatto? Cosa staranno facendo in questo momento?
Per questi misteriosi abitanti della Riserva di Biosfera Alpi Ledrensi e Judicaria, i mesi che precedono l'inverno sono un periodo estremamente delicato. Alcune specie (poche), si spostano, compiendo migrazioni più o meno impegnative; chi rimane si dedica invece a due attività fondamentali: l'accumulo di scorte di grasso per i mesi freddi - impresa quanto mai ardua per animali che si nutrono essenzialmente di insetti - e la riproduzione.
Gli accoppiamenti avvengono in particolari siti, detti di "swarming" (la cui localizzazione, nella stragrande maggioranza dei casi, è a noi ignota), dove le femmine scelgono i loro partner maschili e ingaggiano insieme a loro qualche volo di coppia all'esterno. La gravidanza, che durante il riposo invernale sarebbe qualcosa di quanto mai gravoso per un pipistrello, viene però saggiamente rinviata! All'accoppiamento infatti non segue la fecondazione: il seme maschile viene mantenuto vitale nel corpo della femmina fino a primavera, quando le "mamme" torneranno ad avvertire condizioni ambientali adatte all'allevamento dei piccoli.
Al ritorno dei primi tepori però mancano ancora parecchi mesi. Prima di allora, i pipistrelli dovranno cercare un rifugio tranquillo e sicuro in cui trascorrere l'inverno. Le grotte si prestano particolarmente a questa funzione: sono buie, poco frequentate, non eccessivamente fredde e con un'umidità tale da garantire la preservazione delle delicate membrane che formano le ali di questi animali. Rallenteranno quindi la loro attività: la temperatura corporea scenderà, i battiti cardiaci diminuiranno la loro frequenza e lentamente entreranno in quello stato di "morte apparente" che gli studiosi chiamano "ibernazione".