(Tione di Trento, 20 Nov 19) Il soleggiato altipiano del Bleggio si estende verso Nord, oltre i rilievi che sovrastano Riva del Garda fino alle Terme di Comano. Esposto a Sud e riparato dai venti, ha un'altitudine da media collina. Come ci preannuncia il toponimo, che deriva dal termine prelatino Blese ("pendio erboso"), ci troviamo in una zona verdissima ricca di pascoli e colture. È in questo contesto che si inserisce un'antica varietà locale trentina, la noce del Bleggio, che fu importata in tempi remoti dai Romani nel territorio della Riserva di Biosfera Alpi Ledrensi e Judicaria.
Il frutto presenta una forma piuttosto allungata, con i poli arrotondati, di dimensione più piccola rispetto alle noci comuni, ma dal gusto più intenso e speziato.
Questo prodotto di media pezzatura, il cui guscio si rompe facilmente, è molto adatto per la preparazione dolciaria, anche perché il gheriglio, una volta aperto, non rilascia sostanze oleose e perciò non macchia. Ecco perché, proprio grazie alle buone qualità organolettiche, fino agli anni '60 la bleggiana era molto ricercata, e veniva venduta addirittura ai commercianti di Napoli e una volta sgusciata, veniva esportata fino negli Stati Uniti.
Molteplici i prodotti gastronomici che derivano dall'utilizzo della noce: il famoso e robusto liquore "Nocino", che si ottiene usando il mallo, ossia la parte verde che ricopre il frutto; il fragrante pane alle noci; il "Nocetto", rarissimo salame alle noci, prodotto con una ricetta "segreta" e speciale.
Ma il dolce tipico di cui parliamo oggi è l'antica torta secca di noci, specialità di cui nonna Edvige di Marazzoneci concede la ricetta originale. Eccola:
Noci 150 g
Nocciole 50 g
Mandorle 100 g
Pinoli 50 g
Pangrattato 125 g
Farina 125 g
Burro 125 g
Zucchero 150 g
Uova n. 2
Lievito Gallo n. 2 bustine (prodotto trentino indimenticabile non più in commercio)
Rum n. 2 fiale
Vanillina n. 1 bustina
Scorza di limone e arancio
Sale q.b.
Spezie q.b
Dopo aver tritato grossolanamente la frutta secca ed averla amalgamata agli altri ingredienti, basta cuocere l'impasto a 50 gradi per 10 minuti, poi a 100 gradi per 15 minuti ed infine a 150 gradi per altri 25 minuti. Una volta sfornata, lasciate intiepidire la torta secca prima di sformarla e di condividerla con chi preferite. Sentirete che bontà… perfetta per la stagione fredda e per ogni occasione speciale!
Il saporito frutto secco ed il suo prezioso albero rappresentavano un'importante risorsa per i paesani delle Giudicarie, sia dal punto di vista economico, sia da quello nutritivo. Tuttavia, a partire dagli anni Sessanta, la superficie coltivata subì un progressivo abbandono, principalmente a causa della scarsa capacità di commercializzazione e della prevalenza di coltivazioni economicamente più redditizie. A tale situazione di quasi totale abbandono, segue una graduale riscoperta: si capisce che la noce può dare concreto sostegno anche al turismo, in particolare attraverso l'impiego in ambito gastronomico e dolciario. A tal proposito, da qualche anno è nata la Confraternita della noce del Bleggio che promuove alcune iniziative per far comprendere l'importanza di piantare la noce bleggiana, oggi presidio Slow Food, e di recuperare il patrimonio locale esistente, ora in parte abbandonato a sé stesso.