(Tione di Trento, 22 Gen 20) Quale migliore forma di interazione fra uomo e ambiente se non quella legata all'agricoltura?
Un esempio importante deriva dal progetto condiviso "La filiera dei cereali" dove Slow Food Giudicarie ha proposto un progetto dedicato ad affrontare la sostenibilità in agricoltura e le problematiche legate alla filiera di produzione e trasformazione dei cereali, facendolo diventare un progetto condiviso - ciò significa che il progetto fa propria la visione e la filosofia del Programma MAB UNESCO e viene co-finanziato dalla Riserva di Biosfera.
Questa partenership ha infatti delineato degli importanti obiettivi da raggiungere. In primis condividendo la modalità di lavoro, infatti questa deve essere il più possibile di bottom up, ovvero condivisa con gli attori del territorio, i produttori e trasformatori.
Come primo obiettivo "La filiera dei cereali" mira a migliorare il paesaggio colturale della Riserva di Biosfera, facendo in modo che i produttori aderenti siano stimolati a rendere "belli" e "ben tenuti" i loro campi, diversificando le produzioni in modo da garantire un patchwork di colori che migliora esteticamente il paesaggio. Inoltre è necessario che il paesaggio venga plasmato in modo da garantire connettività ambientale, ovvero un territorio, sì utilizzato dall'uomo, ma in grado di garantire anche una corretta vivibilità per la fauna e la flora selvatica.
L' agricoltura sostenibile diventa un obiettivo specifico del progetto valorizzando così alcune coltivazioni biologiche già presenti sul territorio, stimolando anche i produttori locali nel coltivare in modo da garantire il minor impatto ambientale possibile: utilizzando per esempio meglio l'acqua, utilizzando meno fertilizzanti o pesticidi chimici o garantendo un'adeguata rotazione delle colture, atta a far riposare e ricostituire il terreno.
L'ultimo e fondamentale obiettivo è la creazione di una filiera "dal campo al piatto" ovvero la creazione di una rete stabile di imprese locali produttrici e trasformatrici di cereali che legandosi in una filiera corta permettano di garantire il massimo valore alla produzione locale, garantendo un prodotto di alta qualità e che sia sempre più un "prodotto racconto" in grado di narrare cosa ve dietro alla produzione di una pagnotta di pane, ad esempio.
Per concretizzare questi obiettivi il gruppo di lavoro ha fissato le fasi di lavoro da mettere "in campo": la prima mira alla creazione della rete fra produttori, tramite alcuni incontri partecipativi aperti al pubblico, previsti per i prossimi mesi e degli incontri con i singoli produttori o realtà del settore, per comprendere a fondo le esigenze del settore. La seconda fase, grazie alle informazioni raccolte, andrà a stilare in maniera partecipativa un protocollo di produzione e trasformazione dei prodotti "dal campo al piatto" in grado di garantire gli obiettivi visti sopra.
Un progetto condiviso ambizioso utile sia alle comunità locali, sia ai tanti turisti che frequentano il territorio, a cui sarà sempre più interessante raccontare una storia fatta di "terra, di grano e di pane".
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