(Tione di Trento, 15 Apr 20) In questi giorni in cui siamo tutti obbligati a rimanere a casa capita molto più spesso di avere tempo per osservare il panorama che scorgiamo dalla finestra di fronte a noi; qui nella Riserva di Biosfera il territorio che si può vedere è fatto soprattutto di montagne, foreste, piane e laghi, ma di certo la presenza anche delle attività umane non può sfuggire anche all'occhio meno allenato.
Case, strade, campi coltivati, piccole fabbriche, parcheggi, moltissimi segni sul territorio testimoniano la presenza umana e subito un interrogativo, figlio del tanto tempo a disposizione ma non per questo privo di valore, viene a galla: da quando?
Il tema è proprio questo: da quando l'uomo si trova su questo territorio? Da quando lo utilizza per i propri bisogni?
Fra i tanti luoghi nella Riserva di Biosfera per indagare il "da quando" forse Storo, è uno dei meno conosciuti, ma sul suo territorio troviamo interessanti tracce dell'arrivo dell'uomo nei nostri territori. Le difficoltà ora sono due: va prima fatto un salto indietro nel tempo di circa 5.000 anni e poi va immaginata una Valle del Chiese abbastanza diversa da quella che vediamo noi oggi, soprattutto nella parte bassa, quella dove ora ci sono i campi coltivati con il famoso granoturco.
Infatti, quella era la parte più inospitale di tutto il territorio in quanto zona acquitrinosa e paludosa, inondata continuamente dalle acque impetuose del torrente Palvico e del fiume Chiese; una piana che si presentò perciò assolutamente inospitale per i primi uomini che risalendo il corso del fiume arrivarono dove ora troviamo la florida piana.
Queste piccole comunità non si fecero però sfuggire le diverse opportunità messe a disposizione dalle pendici della Rocca Pagana che seppur molto ripide offrono in alcune zone come quella nei pressi della Chiesa di San Lorenzo o nella Piana di Bes, dei luoghi adatti ad un primitivo insediamento.
E' proprio lì, sulle pendici della "montagna madre" degli Storesi che nei primi anni '80 Giampaolo Dalmeri del Museo Tridentino di Scienze Naturali, mette in luce due siti archeologici risalenti al tardo Neolitico e all'Età del Ferro (6.000/7.000 anni fa): sotto qualche spanna di terreno trovò sia segni di abitazioni rudimentali sia svariati frammenti di ceramiche ed utensili utilizzati da questi nostri antichi compaesani per vivere e convivere con un territorio complesso e difficile.
Spostandoci dalla media montagna verso il basso, compiamo un balzo avanti nel tempo di quasi mille anni, in quanto nei pressi della chiesa cimiteriale di San Andrea è stato possibile portare alla luce un insediamento presumibilmente appartenente alla popolazione dei Reti, gli abitanti di una larga porzione delle Alpi prima dell'avvento romano.
Un territorio perciò con una lunghissima storia di insediamento che parte da quasi 5.000 anni fa e che è possibile osservare nella splendida bacheca allestita nella Biblioteca Comunale di Storo; se andate a vederla di certo non potrete fare a meno di pensare a come era Storo e la Riserva di Biosfera "Ab Origine".
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