(Siracusa, 09 Ott 12) Resti di una Basilica bizantina, capitelli antichissimi, pregiati calici, reperti archeologici di piccole e grandi dimensioni: il mare restituisce i suoi tesori nello specchio acqueo tra Marzamemi e Vendicari. Le clamorose scoperte sott'acqua, ad opera della Soprintendenza del Mare, rinvenute ad appena sette metri di profondità, sono state illustrate stamani nel corso di una conferenza stampa che ha avuto luogo ieri nella sala multimediale "Ferruzza-Romano" dell'Area Marina Protetta del Plemmirio nel comprensorio del Castello Maniace.
All'incontro erano presenti: Stefano Zangara e Nicolò Bruno, rispettivamente dirigente e funzionario archeologo della Soprintendenza del Mare, il comandante della Capitaneria di Porto di Siracusa, Luca Sancilio, Marco Re per la Guardia di Finanza aretusea , il direttore dell'Amp del Plemmirio Enzo Incontro e rappresentanti delle Università di Stanford e della Pennsylvania. Come annunciato, l'iniziativa è finalizzata alla realizzazione di un progetto di ricerca, nell'ambito di una convenzione tra le due Università americane e la Regione Siciliana (Assessorato dei Beni culturali e dell'Identità siciliana - Dipartimento dei Beni culturali e dell'Identità siciliana - Soprintendenza del Mare). Obiettivo del progetto è aggiungere un tassello prezioso alla già ricca offerta culturale della zona che spazia da Noto al Tellaro, da Vendicari al borgo marinaro di Marzamemi. "Una attività partita quasi in sordina - ha detto Zangara dirigente della Soprintendenza del mare - ma che ci ha fornito stimoli insperati, la possibilità di farci conoscere all'estero per ciò che possediamo, per puntare alla realizzazione di percorsi archeologici subacquei di indubbio fascino e interesse e mettere a punto sistemi di controllo per i nostri tesori sommersi che devono essere "messi in rete" e resi fruibili". All'archeologo Bruno il compito di spiegare, attraverso alcune suggestive diapositive, i risultati "di una ricerca ancora aperta di frammenti antichissimi sparsi in tutta l'area, di scoperte realizzate durante escursioni in un mare meraviglioso", come ha raccontato. Ritrovamenti che saranno visitati e studiati in tutta sicurezza, vista l'esigua profondità a cui si trovano i reperti, anche dagli studenti americani degli atenei Usa coinvolti nell'iniziativa, in una sorta di "campus marino" nelle acque siracusane. Resti di una Basilica bizantina, capitelli del III sec. d.C. del diametro di due metri e lunghi fino a sei metri, che fanno trattenere il fiato ai fortunati subacquei che hanno modo di osservarli da vicino. L'iniziativa è stata salutata con favore anche dal comandante della Capitaneria di Porto aretusea e dalla locale Guardia di Finanza che si sono resi disponibili ad ogni tipo di collaborazione rivolto alla tutela archeologica dei tesori sommersi e dal presidente dell'Amp del Plemmirio Nuccio Romano. "Siamo molto orgogliosi - ha detto Romano - di ospitare un evento tanto significativo in termini di valorizzazione della risorsa mare, l'incremento turistico culturale può partire dal nostro mare che riserva straordinarie sorprese ed è in grado di stupire studiosi e semplici appassionati. Il mare siracusano e la sua storia antichissima possono fungere da polo attrattivo in campo internazionale". Di seguito, una nota del Soprintendente del mare Sebastiano Tusa:
"La zona di Marzamemi - Vendicari e' nota alle cronache archeologiche subacquee da molto tempo, anzi fu proprio in queste acque che possiamo porre il battesimo di questa disciplina in Sicilia ad opera del grande archeologo Paolo Orsi. Egli, apprendendo da locali pescatori della presenza di colonne sul fondo del mare, con l'aiuto dei palombari della Regia Marina ne recuperò alcune. Una di queste campeggia ancora nella piazza di Pachino.
Malgrado la notorietà dei luoghi, accresciuta dalle ricerche di Gerard Kapitaen negli anni '60 e '70 del secolo scorso che recupero parte di un ambone bizantino, ben poco conosciamo di certo sul relitto o sui relitti che portavano queste grandi porzioni di architetture sacre probabilmente dall'Oriente verso la Sicilia o verso mete più occidentali. Sappiamo poco della loro cronologia, delle caratteristiche degli scafi, della rotta seguita. Sappiamo poco o nulla degli equipaggi che animarono la vita di bordo di quelle navi i cui resti camuffati sullo stupendo fondo marino, una volta recuperati, potranno darci opportuni ed affascinanti squarci di storia vissuta.
Data la vicinanza di luoghi incantevoli sia a terra che a mare non è' importante soltanto la ricerca e lo studio di questa incomparabili testimonianze del passato, ma la loro valorizzazione dal punto di vista culturale e turistico. Come abbiamo fatto altrove in Sicilia anche qui e' possibile realizzare un grande parco archeologico subacqueo visitabile agevolmente poiché in acque basse e facili da percorrere. È' possibile, pertanto, aggiungere un tassello prezioso alla già ricca offerta culturale della zona che spazia da Noto al Tellaro, da Vendicari al borgo di Marzamemi.
Per raggiungere gli obiettivi della conoscenza e della valorizzazione abbiamo intrapreso una ricerca sistematica dei fondali ove si trovano le testimonianze summenzionate finalizzate alla conoscenza specifica dei relitti ed alla progettazione del parco e degli itinerari correlati visitabili sia mediante immersione che semplice snorkeling.
Per raggiungere tali obiettivi abbiamo intrapreso una collaborazione con due tra le più prestigiose università statunitensi : Stanford e Pennsylvania. Insieme abbiamo rivisitato i fondali, riesaminato ciò che resta visibile dei relitti trovando anche delle interessanti novita' e pianificato il reale inizio delle ricerche il prossimo anno nell'ambito di una convenzione tra la Regione Siciliana (Assessorato dei BBCC e Identità Siciliana, Dipartimento dei BBCC e Identità Siciliana, Soprintendenza del Mare) e le suddette università.
Nell'ambito delle future ricerche un ruolo particolare avrà la formazione universitaria poiché gli studenti statunitensi verranno nel nostro mare a realizzare quella conoscenza pratica come indispensabile corollario dell'apprendimento teorico. Marzamemi e Vendicari diventeranno così un campus universitario marino di eccellenza per la ricerca e valorizzazione del patrimonio culturale subacqueo acquisendo quella notorietà internazionale necessaria per l'impianto di un sano e proficuo turismo culturale".