I bracconieri del mare avevano calato un lunghissimo "palangaro" in mare e potevano fare una strage di pesci in zona "A" , nel cuore dell'Area Marina Protetta del Plemmirio, la più sottoposta a tutela per la presenza di specie protette, ma per fortuna la Guardia di Finanza ha scongiurato questo danno.
E' successo la notte scorsa, quando una motovedetta della Guardia di Finanza in perlustrazione nella riserva marina, ha intercettato a mezzo miglio dalla costa il micidiale attrezzo da pesca posizionato in mare evidentemente da poco tanto da non avere ancora catturato alcun pesce.
Il palangaro era lungo circa 300 metri e fornito di più di trecento ami, un attrezzo adatto anche per la pesca di specie protette come la cernia bruna sottoposta a speciale tutela.
I militari della sezione operativa navale della Guardia di Finanza diretti dal comandante Marco Re, impegnati nella attività di repressione della pesca di frodo e della relativa economia sommersa, hanno provveduto al recupero e al sequestro penale del palangaro, e comunicato il reato all'autorità giudiziaria. _Vorrei fare uno speciale plauso alla Guardia di Finanza - afferma il presidente dell'Amp del Plemmirio Sebastiano Romano - per la celerità con cui sono intervenuti in mare recuperando il palangaro prima che procurasse un danno al delicato ecosistema dell'Area Marina, purtroppo è necessario non abbassare mai la guardia e ringraziamo le forze dell'ordine impegnate in questo difficile compito_.