Pochi elementi sembrano testimoniare la presenza dell'uomo, il paesaggio appare deserto e desolato ma, chi arriva sin qui è subito compensato da uno splendido mare incontaminato, nelle cui acque la leggenda racconta che Enea ed i suoi compagni, profughi Troiani, si sfidassero in gare di nuoto tra la costa ed uno scoglio antistante (lo Scialandro), poco lontano dal massiccio del Cofano.