Una roccia scura tra le morbide colline della media valle del Taro è la sagoma del monte Prinzera, un affioramento ofiolitico dal profilo originale nel paesaggio del medio Appennino parmense. Un rilievo di 736 metri sul crinale che separa il Taro e lo Sporzana, dall'aspetto aspro e selvaggio. Oltre alle ofioliti, rocce magmatiche provenienti da fondali di antichi oceani (età c. 200 m.a.), sono presenti diverse formazioni sedimentarie alloctone, tra cui argille, flysch, marne e arenarie. La copertura vegetale é un mosaico molto diversificato di boschi misti, cespuglieti, praterie, vegetazione delle zone umide. Di grande importanza la vegetazione degli ambienti ofiolitici (rupi, pendii detritici, praterie aride), molto ricca di specie rare. Una notevole biodiversità è confermata da recenti ricerche faunistiche, che hanno portato all'individuazione di oltre 120 specie di uccelli, e di oltre 500 specie di farfalle. L'uomo ha lasciato preziose tracce, dagli insediamenti dell'età del Bronzo alle testimonianze medioevali legate alla Via Francigena, dalla Strada napoleonica della Cisa alle ardite mulattiere di inizio'900 degli "Zappatori".