Il Giardino Botanico Alpino, ideato nel 1972 per volontà del prof.
Giovanni Giorgio Lorenzoni dell'Università di Padova e dell'Ispettore
Forestale Giovanni Zanardo, è stato inaugurato nel 1995 ed ampliato in
questi ultimi anni.
In questo luogo sono raccolte oltre 700 specie
di piante presenti nell'area del Cansiglio e Col Nudo- Cavallo,
offrendo la possibilità ai visitatori di osservarne le caratteristiche,
conoscerne la distribuzione ambientale e di goderne la bellezza.
All'intento
educativo ed estetico si affiancano quello scientifico e conservativo:
è possibile infatti studiare i molteplici aspetti della flora nelle
complesse relazioni ecologiche e al contempo creare un luogo di
raccolta di specie rare e autoctone.
Le attività del Giardino sono
sostenute anche dal contributo dell'associazione di volontariato "Amici
del Giardino Botanico Alpino del Cansiglio".
Lungo i percorsi e vialetti segnati del giardino, sono state allestite tabelle informative e illustrative nelle quali vengono descritti gli ambienti presenti:
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Il giardino è dotato di un centro visita e punto informazione all'interno del quale sono presenti tre tabelle di carattere più generale sui principali aspetti del Cansiglio e del Giardino: "L'Altopiano del Cansiglio - geografia e geomorfologia", "L'Altopiano del Cansiglio - la vegetazione", Il Giardino Botanico Alpino "Giangio Lorenzoni"
Orario
- nei giorni festivi dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.00
- nei giorni feriali dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 13.00 alle 17.00
Chiuso lunedì e martedì.
L'Altopiano del Cansiglio presenta una delle più belle ed estese foreste dell'Italia Settentrionale ed è un avamposto montano sulla pianura veneta, nel settore delle Alpi Sud-orientali. Presenta elevate valenze floristiche, vegetazionali, faunistiche e storico-antropiche, ben evidenziate nel Museo Ecologico, nel Giardino Botanico, nonché negli spettacolari fenomeni carsici (doline, inghiottitoi, voragini, ecc.).
La Foresta è stata una delle più importanti della Serenissima ("Bosco da Reme") che aveva bisogno di milioni di tronchi per le proprie navi (galee), per le palafitte delle abitazioni e per le vetrerie. Il Bosco è anche un esempio di risorsa economica saggiamente amministrata, ieri dalla Repubblica di Venezia ed oggi dalle Foreste Demaniali. Molto interessanti anche le testimonianze degli insediamenti dei Cimbri (caratteristica popolazione che viveva e lavorava nella Foresta), quali il villaggio di Vallorch (abitato cimbro) ed il Museo Etnografico.
Difficile stabilire l'epoca di fondazione del paese; in Valturcana
furono scoperti sette scheletri giudicati barbari. Certamente esisteva
nel secolo XIII; viene sviluppandosi e nel 1612 contava 115 abitanti.
Nel 1791 si separò dalla Comunità dell'Alpago, formando un comune con
sette Regole. E' il comune più alpestre di tutto l'Alpago, trovandosi
la maggior parte delle sue frazioni ad un'altezza superiore ai 900
metri sul mare.
Soggiorno quindi ideale per la villeggiatura estiva
ed anche per l'esercizio degli sport invernali, data la sua posizione a
nord-ovest e il terreno conveniente su cui giace. Il bosco del
Cansiglio, di cui un tratto è visibile da Tambre, occupa una parte del
territorio ed ha un rilievo importante nella sua storia. I francesi,
venuti in Alpago nel 1797, devastarono gran parte del bosco,
soggiornando anche a Tambre. Per la sua altitudine e posizione, per le
comodità che presenta, per la bellezza dei monti che si elevano alle
sue spalle, inquadrati in un paesaggio pieno di suggestione e
d'incanto, vi affluiscono in quantità i forestieri. E non soltanto le
attrattive suaccennate richiamano il turista. Aria purissima, priva di
quei fastidiosi e nocivi pulviscoli, che il rincorrersi incessante
della automobili solleva nei luoghi fin troppo frequentati e di
continuo passaggio; dai vicini boschi virenti di conifere, balsamiche
esalazioni resinose, che i polmoni aspirano profondamente per il loro
benessere e per la loro salute, raggi di sole, che investono
direttamente il paese e il suo territorio, dalla mattina alla sera; un
cielo intensamente azzurro ed aperto; una vista di montagne che si
perdono nel lontano orizzonte; verdi alture e morbidi pendii dove i
bambini hanno vasto e sicuro campo per i loro giochi; attrezzati
alberghi; facilità di comunicazione, fanno di Tambre un ambiente
sommamente indicato alla villeggiatura estiva ed invernale.
Considerate dal punti di vista dell'alpinismo, le montagne di Tambre,
presentano versanti di facile ascesa, che si oppongono ai più
difficili, per cui esse costituiscono scuola e palestra dell'alpinismo
ed insieme agone.