La Riserva dello Stagno di Oulx interessa una piccola superficie tra i
1.063 e i 1.249 m. di quota, in Comune di Oulx in alta Valle di Susa.
L'interesse naturalistico dell'area dello Stagno di Oulx è già
manifestata in Flora Segusina di Giovanni Battista Re del 1805 dove è
indicata come stazione ricca di specie rare; a seguito di due lavori di
Gian Paolo Mondino nel 1963 e nel 1974 che analizzano approfonditamente
la componente floristica l'area è quindi inserita in un primo elenco di
are di interesse naturalistico per la composizione ricca di specie rare
per la Valle di Susa e per l'intero arco alpino occidentale e
pubblicato dalla Società Botanica Italiana con il titolo "Censimento
dei biotopi di rilevante interesse vegetazionale meritevoli di
conservazione". Tra le specie più interessanti Mondino segnala:
Epipactis palustris, Molinia coerulea, Schoenus ferrugineus, Salix
repens, Allium scodoprasum, Rhamnus frangula.
Lo Stagno di Oulx deriva dal riempimento di un bacino di cava
realizzato per estrarre l'argilla necessaria per fabbricare i mattoni
necessari alla costruzione della Galleria del Frejus (1861 - 1871). In
seguito il bacino venne usato per produrre ghiaccio; con quello
prodotto dalla ghiacciaia di Salbertrand veniva garantito il fabbisogno
di gran parte della media e bassa Valle di Susa. Dagli anni '30 la
ghiacciaia venne abbandonata cosìcome le pratiche agricole e lo sfalcio
dell'erba; il Lago si è pertanto lentamente colmato ed evoluto
naturalmente fino alla condizione di uno stagno circondato da estesi
canneti a Phragmites australis, da torbiere e da prati igrofili
dominati dalla presenza di Carex ed Eriophorum. La vegetazione
forestale è caratterizzata da lembi di boschi di pino silvestre con
latifoglie mesofile; nel sottobosco crescono salici, viburni, Prunus
padus.
Nella riserva del Lago Borello è presente la tipica fauna delle formazioni forestali dell'ambiente montano.
Gli animali principali che possiamo incontrare sono:
Nel 1979 la Società Botanica Italiana inserì il Lago Borello nel
"Censimento dei biotopi di interesse vegetazionale meritevoli di
conservazione in Italia". Nel 1995 la Regione Piemonte, al fine di
riconoscerne l'elevato valore naturalistico, lo incluse nell'elenco dei
Siti di Importanza Comunitaria previsti dalla Direttiva Habitat emanata
dall'Unione Europea (1992) con lo scopo di proteggere i luoghi che
ospitano specie animali e vegetali rare e in via di estinzione. La
Provincia ha inoltre creato una vera e propria Riserva Naturale
Speciale che consentirà una più efficace salvaguardia dei vulnerabili
sistemi ambientali che caratterizzano la torbiera ed il lago, pur
consentendone una fruizione ecocompatibile.
Poco dopo la sua
creazione, il lago, grande circa come 4 campi da calcio, fu colonizzato
da piante ed animali tipici delle zone umide. Tra gli steli delle canne
di palude che circondano lo specchio d'acqua si insediano alcune specie
vegetali oggi rare in tutto l'arco alpino come una piccola orchidea dai
fiori bianchi, la gramigna liscia, l'aglio romano, il giunco nero delle
paludi; il bosco circostante composto da betulle e pini silvestri si
arricchì di esemplari di frangola e salice strisciante. La pineta
planiziale a pino silvestre ha occupato le aree colpite dalle alluvioni
del torrente, mentre dove il popolamento è più rado sono abbondanti o
esclusive l'Artostaphylus uva ursi e l'Hippophae rhamnoides che trovano nel suolo minerale bruto scarsa o nulla concorrenza da
parte delle specie sciafile, cioè di quelle piante che temono la luce e
che crescono bene nelle zone ombrose. In altre aree vi è una fase
discontinua in cui l'ontano si mescola al pino silvestre e nello strato
arbustivo prevalgono le formazioni a Lonicera xilosteum, Crataegus monogyna, Ligustrum vulgare, Viburnum lantana e Rosa rubiginosa.
L'alneto diventa invece dominante nelle stazioni più umide, dove è
assente il drenaggio e i terreni hanno struttura fine; in queste aree
lo strato arbustivo è molto fitto con specie quali Viburnum e Prunus
padus quasi esclusive. L'elevata umidità e la folta ombra dell'ontano e
del fitto cespugliame del sottobosco escludono il pino in queste
porzioni di terreno.
Il canneto, a tratti invadente, è esclusivo
nell'area attorno al lago e limita la concorrenzialità delle specie più
rare, per questo si cerca di favorirle attraverso lo sfalcio ed
eliminazione delle canne. Infine sono importanti le consociazioni
prative nel fondovalle e nei versanti, caratterizzate da specie
adattate a condizioni di aridità tipiche dell'orizzonte montano che
tendono a diventare dominanti all'aumentare del grado di abbandono
delle colture prative, mentre all'aumentare dell'igrofilia si ritrovano
cenosi appartenenti ai taxa MOLINIO-JUNCETEA.
Lo stagno di Oulx, già nel 1974 dopo uno studio del Prof. Mondino, viene inserito all'interno di un primo elenco di aree naturalistiche di interesse vista la sua composizione floristica ricca di specie rare per la Valle di Susa e per l'arco alpino occidentale piemontese, tra cui: