Lo studio delle serie di vegetazione permette di evidenziare i processi dinamici che si sviluppano in un territorio sufficientemente omogeneo dal punto di vista ecologico, sia per cause naturali sia antropiche. Attraverso la rappresentazione di una serie si evidenziano tutti i tipi di vegetazione dinamicamente connessi che portano ad un unico tipo vegetazionale in equilibrio con le risorse del territorio, detto climax. A seconda che i processi dinamici della successione siano regolati dal clima o da un fattore ecologico ben determinato che non sia solo il clima (suolo, falda freatica, ecc.) si possono distinguere serie climatiche e serie edafiche.
La cartografia delle serie di vegetazione permette di superare il limite della cartografia fitosociologica classica, rappresentando la vegetazione di un territorio secondo criteri ecologici (piani di vegetazione, clima, suolo) e dinamici (rapporti tra le diverse associazioni che evolvono ad un medesimo climax). Questo metodo di studio della vegetazione è detto anche "fitosociologia integrata" o "fitosociologia del paesaggio" ed è particolarmente efficace nello studio del paesaggio vegetale (Gehu e Rivas-Martinez, 1981, Rivas-Martinez, 1986) .
Numerosi sono gli studi di carattere integrato svolti nell'Appennino umbro-marchigiano (Pedrotti et alii, 1987; Pedrotti, 1988; Biondi et alii 1989; ecc.). Sulla base di tali studi e delle ricerche e rilevamenti effettuati nel territorio della Riserva, sono state individuate le seguenti due serie di vegetazione rispettivamente per il piano collinare e quello montano (vedi carta: Serie di Vegetazione)
Scutellario-Ostryeto carpinifoliae sigmetum
La vegetazione così inquadrata appartiene alla fascia collinare, caratterizzata da boschi di carpino nero (Ostrya carpinifolia) che occupano essenzialmente il fondo della Val di Tazza per risalire fino a quote abbastanza elevate sulle pendici sud-orientali del M. Cetrognola.
L'associazione forestale Scutellario-Ostryetum caratterizza l'Appennino umbro-marchigiano (Ballelli et alii, 1982).
Ove la copertura forestale è stata completamente distrutta si rinvengono due associazioni di pascolo: Asperulo purpureae-Brometum erecti e Seslerio nitidae-Brometum erecti. La prima rappresenta un pascolo xerico caratterizzato da Asperula purpurea e Bromus erectus (Asperulo purpureae-Brometum erecti). La seconda associazione è limitata ad alcune piccole aree con forte pendenza interne all'associazione Asperulo purpureae-Brometum ove si sviluppa con cotica erbosa discontinua e forte carattere pioniero.
A seguito del notevole dinamismo, dovuto all'abbandono delle attività antropiche, tutta l'area dei pascoli è soggetta a essere rapidamente colonizzata da arbusti, in particolar modo Cytisus sessilifolius.
Polysticho-Fageto sigmetum
Questa serie di vegetazione si estende altitudinalmente da 800-900 m fino alla quota di 1491 che rappresenta il limite altimetrico della Riserva.
Il Polysticho-Fagetum ricopre quasi totalmente i versanti rivolti a nord della Val di Tazza; le specie guida di questa associazione sono Polystichum aculeatum, Epilobium montanum, Cardamine enneaphyllos e Saxifraga rotundifolia.
Ove la foresta di faggio è stata distrutta si rinvengono le seguenti associazioni di sostituzione: